I risultati mostrano poche differenze fra i capi d’abbigliamento destinati ai bambini, particolarmente vulnerabili, e quelli per adulti. Alcune sostanze presenti nei vestiti non solo inquinano i fiumi dei paesi di produzione ma hanno effetti sull’attività ormonale di chi li indossa o sono addirittura cancerogeni. Greenpeace sottolinea che sostanze tossiche sono state trovate in tutte e 12 le marche testate. 
I casi più eclatanti riguardano la presenza sopra i limiti di legge di acido perfluoroottanoico (PFOA) – nocivo per il sistema immunitario e la fertilità – in un costume da bagno di Adidas, oppure l’alto tasso di ftalati rilevato in una maglietta di Primark. Livelli elevati di nonilfenolo etossilato – particolarmente pericoloso per il sistema ormonale – sono inoltre stati trovati in prodotti di Disney, American Apparel e Burberry.