La divertente pièce è incentrata sulla davvero stravagante vicenda di una bizzarra famiglia della piccola borghesia napoletana, un ex pasticciere (Luigi De Filippo) con moglie, figlia, genero, domestica e cane, che vive in un attico affacciato sul mare.

Luciano, il genero, un tipo burbero e originale, sempre in lite con moglie e suoceri, da qualche giorno afferma di comprendere l’abbaiare del cane di casa che, assai napoletanamente, si chiama ‘Scugnizzo’. Il guaio è che questo cane chiacchierone, testimone innocuo e insospettato delle azioni più intime dei protagonisti, poco a poco rivela verità scabrose che infastidiscono e compromettono non poco il campionario umano della piccola società di quartiere, di cui vengono messi a nudo segreti e bugie, vizi e desideri, colpe e misfatti. Questi avvenimenti danno vita in scena ad infinite situazioni comiche e paradossali che sfoceranno in un sorprendente finale…
Anche in questo lavoro, Luigi De Filippo dimostra appieno di aver fatto sua la lezione della grande commedia napoletana, capace sempre di abbinare il riso alla riflessione, e di aver altresì imparato il segreto, insito in questa immensa tradizione teatrale, di costruire situazioni e caratteri in cui la comicità rivela sempre un fondo di umanità e di malinconia.

Storia strana su una terrazza napoletana è andata in scena per la prima volta nel 1973 e in quell’occasione ad affrontarsi sulle tavole del palcoscenico c’erano proprio Peppino De Filippo e il figlio Luigi assieme. Il successo, manco a dirlo, fu scontato e i due interpreti, a detta della critica, si rivelarono in gran forma, gareggiando in bravura e comicità. Dopo più trent’anni tornano dunque le vicende surreali che vedono come teatro, per l’appunto, una ‘terrazza napoletana’, una di quelle terrazze situate nel centro storico di Napoli, da cui si gode l’incanto del golfo.

Roma, Teatro Quirino
dal 20 marzo all’8 aprile 2007