Il copione è sempre lo stesso: con l’arrivo delle piogge, gli sbalzi di temperatura e i primi freddi anche l’organismo subisce una specie di “battuta d’arresto” e si ritrova alle prese con bronchiti e sindromi influenzali. Oltre a raffreddori, mal di gola, reumatismi e dolori articolari, esiste una serie di altri disturbi psico-somatici che coinvolgono anche la sfera emotiva e dell’umore. Con l’inizio della stagione fredda, un italiano su tre diventa nervoso, irritabile, presenta problemi di insonnia, emicrania, aumento dell’appetito, rallentamento psicomotorio, depressione.

Sono solo alcuni dei sintomi del “mal di tempo” o “winter blues”, malinconia invernale. I disturbi affettivi stagionali o SAD (Seasonal Affective Disorders), considerati una vera patologia, hanno un’incidenza abbastanza elevata riguardando il 65% degli italiani e colpiscono 4 volte di più le donne. Sicuramente l’inverno è il periodo dell’anno in cui la natura si trasforma nel modo più radicale e questa sorta di involuzione si riflette sul benessere dell’organismo determinando una caduta di tono rispetto allo stato di grazia caratteristico del periodo estivo. Sulle cause della depressione stagionale la teoria più accreditata è quella secondo la quale il nostro orologio interno, cioè quel complesso sistema che coordina tutte le funzioni vitali ed è regolato dall’alternarsi di luce e buio, verrebbe alterato dalla diminuzione delle ore di luce.

Le strategie per contrastare l’insorgere dei malesseri invernali sono molte e spaziano in vari ambiti. Un’alimentazione a base di frutta e verdura di stagione, che consenta l’assunzione della quota di anti-ossidanti necessaria a “difenderci”dall’attacco di virus e batteri è già un punto di partenza. Vita all’aria aperta e una buona dose di esercizio fisico, cercando di scegliere attività che siano anche piacevoli come escursioni, passeggiate e gite in bicicletta, completano l’opera.