Senso di precarietà, incertezza del futuro, paura per sé e per i propri cari, lontananza dagli affetti, ma anche la semplice privazione della libertà di compiere alcune azioni semplici e quotidiane. Per oltre 8 italiani su 10 (82%) gli ultimi 12 mesi sono stati all’insegna del cosiddetto “stress da Covid”. A un anno dalla pandemia, la voglia di riscatto e di riappropriarsi del proprio equilibrio psicofisico è diventata una priorità per il 59% degli italiani. Da psicologi e nutrizionisti arrivano i consigli su come combattere ansia e stress e ritrovare così il benessere perduto.

“Il periodo che stiamo ancora passando mette a dura prova la nostra resilienza, ovvero la capacità di adattarsi a un evento mantenendo lo stato di salute – afferma la Dott.ssa Monica Bossi, Medico Chirurgo Specialista in Medicina Interna ed esperta di Nutraceutica – Bisogna ricordarsi che la risposta dello stress è già una perdita di equilibrio, con sfumature diverse a seconda della costituzione individuale. Il riconoscimento precoce dei segni di sovraccarico e perdita della gestione del nostro controllo è il primo passo per evitare la malattia (fisica o mentale)”

A causa della pandemia, negli ultimi 12 mesi le vite e le abitudini di milioni di persone sono mutate notevolmente. In cosa è consistito questo cambiamento? Secondo gli italiani a cambiare sono stati soprattutto il modo di relazionarsi con gli altri (61%), la routine lavorativa (55%) e l’equilibrio tra vita privata e impegni lavorativi/pubblici (51%). La pandemia ha inoltre implicato un cambio di prospettiva (44%), ovvero il giudicare le cose sotto un altro punto di vista.

Cosa ha insegnato questo lungo periodo? Principalmente la pandemia da Covid ha comportato una maggiore attenzione per la propria salute (58%), la rivalutazione di alcune azioni quotidiane (52%) che un tempo si davano per scontato e che oggi hanno un’importanza diversa, e un diverso rapporto con la tecnologia (45%), diventata indispensabile per mantenere relazioni a distanza e portare avanti attività di formazione e lavoro.

Cosa preoccupa maggiormente gli italiani oggi? A turbare pensieri e stati d’animo sono il senso di precarietà e incertezza del futuro (63%), la paura per le condizioni di salute personali e per i propri cari (56%), la lontananza dagli affetti e dai parenti che vivono in un’altra città o regione (52%), le restrizioni e il vedersi privati di alcune azioni quotidiane (46%). Cosa provoca tutto ciò? Gli stati d’animo più comuni sono stress (82%), cattivo umore (78%), depressione (72%), insonnia (65%), ansia (59%), mal di testa (56%), panico (51%), conflitti interpersonali (45%), diffidenza verso gli altri (39%). Oltre un italiano su 3 (35%) ha ammesso di soffrire addirittura di disturbi fisici. Inoltre, il tempo trascorso a casa durante il lockdown ha influenzato in maniera diversa la gestione dello stress tra maschi e femmine: a risentirne sono più le donne, le cui problematiche legate all’adattamento sembrano essere più rilevanti rispetto agli uomini.

Cosa consigliano gli esperti per reagire e combattere lo stress quotidiano? Tra i primi consigli emerge l’importanza di condividere le proprie emozioni e preoccupazioni (69%): non lasciare dentro le proprie paure e connettersi con gli altri è utile per evitare condizioni di isolamento e aumentare quindi il rischio di incorrere ad una condizione depressiva. Un altro importante consiglio riguarda lo scegliere un’alimentazione sana ed eseguire esercizi di rilassamento (57%), facendo anche attenzione a rispettare il corretto ciclo sonno-veglia.

“Le strategie di intervento posso essere applicate in diversi ambiti – prosegue la Dott.ssa Monica Bossi – Dal punto di vista psicologico, c’è bisogno di un’accettazione consapevole e serena a cui fa seguito una reazione e l’evitare domande a cui non possiamo per il momento rispondere. Per ciò che riguarda la sfera alimentare, occorre eliminare di alimenti che favoriscono la nostra fragilità psicologica (resilienza dello stress) e lo stato infiammatorio che condiziona la scelta alimentare in modo vizioso come zuccheri semplici, degli alimenti salati e preconfezionati. È preferibile invece preparare con amore e partecipazione cibi semplici preferendo i cereali in chicco, e proteine anche vegetali”