Come smontare la vita dei businessman di casa nostra, quelli Blackberry alla mano e orgogliosi dell’inglese “ad effetto”? Nessuna deviazione: la risposta più divertente è “Studio illegale”, scritto da un avvocato d’affari trentenne, Federico Baccomo, in arte Duchesne. Ruling class al bando e giù le maschere delle professioni che tanto si nutrono del copia-incolla su Word.Nato dal blog di culto Studioillegale.splinder.com, con decine di migliaia di lettori al mese e centinaia di commenti a ogni post sulla vita quotidiana dell’economia immateriale, il romanzo racconta di Andrea Campi, Endriu per il suo capo. Si tratta un libero professionista di quelli con le carte giuste. Trentenne avvocato d’affari viaggia in business tra Dubai, Milano e Londra per scrivere e firmare contratti di acquisizione e fusione tra colossi della finanza e dell’industria. Endriu ha prospettive: diventerà con buone probabilità partner del suo studio e assumerà incarichi di responsabilità in progetti sempre più ambiziosi. Ultimamente, però, si sente poco bene: guarda la sua vita come un ubriaco, sa vedersi con sguardo estraneo e si chiede perchè ha lasciato che il suo lavoro fagocitasse le amicizie, il cazzeggio, una relazione amorosa. Gradualmente la voce “interessi extraprofessionali” è scomparsa dal suo CV e l’ambizione ha lasciato posto ad un costante senso di estraniamento.
Niente spazio, dunque, per il precariato, come hanno raccontato, negli ultimi tempi, diversi romanzi sul tunnel dei co.co.pro. in cui pare finita una certa generazione. Endriu, piuttosto, medita un’uscita tempestiva per far passare il malessere e rituffarsi nella vita, in quell’extraprofessionale espunto dal suo curriculum.”Studio illegale” è un racconto satirico e intelligente che non disdegna il lieto fine e che tanto ha del popolare diavolo che “veste Prada”, ma con la leggerezza della sit-com, alla “Camera Cafè”. Il libro, inoltre, si è guadagnato una menzione speciale al Premio Letterario Città di Vigevano. E ci sono ottime possibilità che diventi presto un film.Studio illegale
Federico Baccomo
Marsilio