Da stasera alle 21.10 e per otto venerdì consecutivi, due importanti modifiche per il format della Wilder Tetris, affidato alla conduzione del giornalista Luca Telese. Viene promosso in prima serata, in sostituzione de Le invasioni barbariche della neo affiliata Rai Daria Bignardi e arricchisce la sua formula con una gustosa novità: il “talent talk”, dove i concorrenti che si sfidano a suon di test, domandoni e provocazioni, sono i membri della nostra classe dirigente.
L’idea nasce da un’intuizione del conduttore, che firma anche i testi del programma. “Mi sono chiesto – spiega – come mai in Italia, uno dei paesi meno meritocratici che esista, ci sia un’esplosione di giudizio in televisione e ho pensato che sarebbe stato interessante vedere giudicati nello stesso modo anche i politici e altri protagonisti della scena italiana”.
Questa la scaletta delle domande: un quesito tematico che domina l’intera puntata (il primo sarà: “I manager sono colpevoli o vittime della crisi?”); il “RischiaTetris”, un quiz strategico a domanda chiusa che scongiura gli slalom linguistici, le glissate, tanto cari ai politici di casa nostra; l’intervista con se stessi, che chiede ai concorrenti di auto inquisirsi, misurando così il loro grado di onestà e di coraggio: e le parodie di film, telefilm, fumetti e canzoni già sperimentate nelle passate edizioni.  I singolari colloqui si terranno a bordo di un bus a due piani itinerante, che farà la spola tra Palazzo Chigi, il Vaticano e la Rai. Al termine della gara, una giuria di qualità composta da giornalisti e “voci dell’Italia che lavora e che funziona”e presieduta in via eccezionale dall’inviata Rai Monica Maggioni (in attesa che a maggio subentri in pianta stabile il bel mezzobusto di Al Jazeera Barbara Serra), premierà il più “talentuoso”.  Ospiti della prima serata: Claudio Fava (Sinistra Democratica), Francesco Storace (La Destra), Linda Lanzillotta (Pd) e Gaetano Quagliarello (Pdl).
Un siparietto sarà poi riservato all’“uomo di strada”: una persona comune che nel corso del programma avrà la possibilità di polemizzare, criticare, proporre e sentenziare sulla situazione presente del Paese, “a meno che non tiri fuori armi improprie” chiarisce Telese. Ad inaugurare la sfilata di voci popolari sarà il meccanico Mario, 73 anni e da 54 iscritto al Partito Comunista, perplesso però di fronte agli incrementi fiscali imposti dai governi di centro-sinistra.
Il programma promette scintille: è l’esperimento più audace di integrazione tra politica e tv mai tentato in diretta nazionale.