Nei giorni scorsi, il presidente del comitato Jacques Rogge aveva affermato di aspettarsi da Pechino un cambio di atteggiamento sul tema dei diritti umani, con particolare riferimento al Tibet, in quanto la violazione dei diritti umani non è compatibile con lo spirito olimpico.  Secondo Jiang Yu, il ministro degli esteri del governo cinese, invece, è il Comitato che deve cambiare il proprio atteggiamento: “Nella carta olimpica che abbiamo stipulato non è presente alcun riferimento politico. È responsabilità del Cio evitare che la politica influenzi la manifestazione”.