“Ulisse in realtà io me lo sento come un fratello» Parole di Luciano De Crescenzo che dedica Ulisse era un fico, pubblicato da Mondadori  ai giovani e in particolare al nipote. “Vorrei dire ai ragazzi, continua lo scrittore ingegnere, «Leggete, leggete, leggete». Io mi sono formato così. Soprattutto spero di trasmettere loro questo atto d’amore per Ulisse e tutti i miti greci nella speranza, che pagina dopo pagina, vi sia una specie di contagio tra la mia passione e la loro”  Leggere l’Odissea, dunque, perché le storie degli eroi e degli dèi dell’Olimpo sono piene di colpi di scena, di amori, tradimenti. Perché la mitologia è “la capostipite di tutte le telenovelas, la madre di tutti i romanzi d’avventura, il prototipo di tutti i serial”. “Perché Ulisse era un simpatico mascalzone. Delle donne, in fondo, tranne che forse di Penelope, non gliene fregava molto, pensiamo alle lusinghe di Circe e ai «ti voglio bene lagnosi» di Calipso. Era astuto ed animato dall’amore per la conoscenza. Era un curiosone. Anche il Sommo Poeta lo vide così. E poi, diciamocelo, era ben più simpatico di un Agamennone e meno sanguinario di Achille. Luciano De CrescenzoUlisse era un ficoMondadori