Ve li ricordate, i primi bucati della nostra giovinezza fatti in autonomia? Che la candida biancheria non uscisse dal cestello ristretta o a chiazze psichedeliche era l’unica preoccupazione. Come in tutte le materie si procede per gradi ed è solo dopo aver acquisito il dizionario di base per non combinare disastri che sopraggiunge il corollario di preoccupazioni accessorie: dalla pulizia periodica della lavatrice ai trucchi per risparmiare in bolletta. Fino ad arrivare al nocciolo della questione: tutto questo smacchia, lava e centrifuga sarà ecologico? I modi per ridurre l’impatto ambientale ed economico del bucato in lavatrice esistono e sono semplici da adottare. A patto di seguire il mantra del “meno è meglio”, senza però rinunciare alla soddisfazione del risultato.

I requisiti per essere eco
Uno degli ingredienti fondamentali per l’eco bucato è, naturalmente, il detersivo. Per mettersi al riparo da possibili irritazioni cutanee e dal rilascio di sostanze inquinanti, nell’Inci (l’elenco dei composti contenuti nella miscela) dovrebbero comparire tensioattivi d’origine naturale, solitamente ricavati dall’olio di cocco o d’oliva, principi attivi di derivazione vegetale e sostanze biodegradabili. Il conservante naturale più utilizzato è l’alcol e possono comparire degli enzimi per garantire buoni risultati anche alle basse temperature. Niente sbiancanti ottici chimici, profumi di sintesi, candeggina, allergizzanti e sostanze inquinanti derivanti dal petrolio. Le certificazioni possono aiutare a orientarsi: Eco Bio Detergenza di Biocertitalia; Ecolabel UE; Bioceq del CCPB; Aiab detergenza pulita; Eco Detergenza ed Eco Bio Detergenza di ICEA.

Ammorbidente, acchiappacolore & Co.
Uscire dalla doccia e avvolgersi nel soffice accappatoio è un piacere irrinunciabile. Ma l’ammorbidente, oltre a ridurre le cariche elettrostatiche delle fibre regalando morbidezza al tatto, serve anche a riportare i capi a un pH più vicino a quello della pelle, abbassando l’alcalinità dei detersivi. I più ecologici sono privi di sostanze allergizzanti e profumi di sintesi, mentre sfruttano il potere delle erbe officinali per il benessere della pelle. Se ciò che vi interessa è riequilibrare il pH del bucato, una buona alternativa è l’acido citrico in polvere da dosare direttamente nella vaschetta dell’ammorbidente. E il profumo? Una striscia di tessuto imbevuta di oli essenziali nei cassetti.

Tra gli accessori per il lavaggio in lavatrice più discussi c’è l’acchiappacolore che, con le sue cariche elettriche positive, attira i colori rilasciati dai tessuti. Certo, vedere il foglietto uscire dal cestello intriso di tinta ci fa sentire più sicuri, ma sarà davvero in grado di raccogliere tutto il colorante in circolo durante il lavaggio? L’alternativa è dividere i capi per colore e lavarli a basse temperature. Quelli nuovi vanno lavati a mano o separatamente. Molto utile, invece, è il sacchetto dalla sottilissima trama in cui riporre i capi per bloccare la fuoriuscita di microfibre e microplastiche inquinanti durante il lavaggio.

Consigli anti spreco

  1. Il carico e la temperatura
    Il modo migliore per tenere le bollette sotto controllo e inquinare meno è lavare a pieno carico, a basse temperature e utilizzando quantità modiche di detersivo che, dopo le prove di soddisfazione, potrebbero anche essere minori di quelle consigliate sulla confezione.
  2. Liquido o in polvere?
    Generalmente il detersivo liquido è indicato per i lavaggi a freddo mentre il detersivo in polvere è formulato per temperature superiori ai 40 °C.
  3. Via le macchie (prima)
    Pretrattare le macchie con il sapone di Marsiglia o un detersivo per piatti delicato vi permetterà di utilizzare comunque il programma ecologico, senza alzare troppo la temperatura.
  4. Da tennis o dosatrice, la pallina aiuta
    L’utilizzo della pallina dosatrice, da inserire direttamente nel cestello, aiuta a non sprecare: nessun residuo nella vaschetta o nella tubatura. Con l’aggiunta di un paio di palline da tennis la situazione migliora ulteriormente perché, sbattendo contro i panni, aiuteranno il detersivo a penetrare con più profondità nelle fibre.

Grande attenzione a formato e imballaggio
Il bucato eco schiera soluzioni all’avanguardia che mirano a ridurre il packaging. Se acquistate confezioni di detersivo liquido, sinceratevi che siano in bioplastica o in plastica riciclata, anche se le scelte più eco friendly restano lo sfuso o l’eco ricarica. Se preferite il detersivo in polvere puntate su confezioni in carta da svuotare in contenitori ermetici. Ma i formati non sono finiti: arriva anche il detersivo in pastiglie, in fogli e in strisce che si sciolgono completamente durante il lavaggio riducendo al minimo l’ingombro e lo spreco di detersivo. I formati in fogli e strisce sono disponibili in varie marche sul web. Tra gli ultimi ritrovamenti c’è infine il sacchetto di sfere di magnesio, che dura un anno, e consente di lavare senza detersivo, anche se il pretrattamento delle macchie è sempre consigliato.