Attrice e regista infatti, proseguono una loro ricerca espressiva che da qualche anno si sofferma sul confronto diretto con drammi che abbiano avuto una fortuna ed una risonanza anche cinematografica. Dopo Nella città /’inferno e Anna dei miracoli, infatti, l’esplorazione artistica affronta la figura di Maggie, offrendo la possibilità alla già acclamata e versatile Mariangela D’Abbraccio di cimentarsi con il tema dell’incomunicabilità nella famiglia, del pregiudizio, del mal di vivere, dell’omosessualità come istinto da reprimere ed infine della malattia che abbrevia il tempo per confrontarsi e conoscersi. Maggie la gatta all’interno di questa storia, morbida e graffiante, è l’emblema di una femminilità esplosiva, seducente che per quanto attraversi un cambiamento epocale, nel quale la donna va affermando una personalità che cerca con l’altro sesso confronto e parità intellettuale, resiste e incassa, lottando per salvare il suo matrimonio. Accanto all’attrice capace di arricchire il personaggio con particolare talento, temperamento e carisma, un fascinoso Brick interpretato da Paolo Giovannucci, al quale fanno da contraltare il padre di Luigi Diberti e la madre di Isa Barzizza che insieme contribuiscono alla fusione di un realismo violento, spesso brutale e provocatorio, con struggimenti patetici, quasi romantici e non di rado morbosi. La rielaborazione di Giorgio Albertazzi e la scena di Alessandro Chiti, schierano complici la potenza della parola e le geometrie dei percorsi, degli spazi, e dei silenzi. massimiliano valenzano TEATRO QUIRINO di Roma dal 18 ottobre al 6 novembre 2005