Nati nella vecchia Europa ma ben presto “immigrati” nel nuovo mondo, qui, grazie al cinema e alle star hollywoodiane trovano la vera notorietà. Indossati inizialmente dai cercatori d’oro e dagli schiavi per la resistenza del tessuto, annoverano tra i loro “fan” alcuni dei più importanti miti di tutti tempi, che ne hanno fatto un immancabile capo d’abbigliamento nel loro guardaroba.
Riempiono gli armadi di mezzo mondo, sfilano sulle più prestigiose passerelle avvolgendo sinuose modelle e fasciando fisici scultorei: slavati, denim, sapientemente usurati, ma anche arricchiti con paillette e decorazioni di ogni genere. Larghi con il cavallo sotto il ginocchio, strettissimi e dalla vita alta, a zampa d’elefante, griffati e non: i blue-jeans sono i veri interpreti di un’intera epoca.
Utilizzato per giacche, borse, cappelli, gonne,… questo tessuto ha rappresentato la più importante rivoluzione nella storia della moda dalla fine della seconda guerra mondiale fino ai giorni nostri. Sebbene il primo vero interprete del denim fu un emerito sconosciuto – fino ad allora – emigrante bavarese, un certo Signor Strauss, il vero trionfo lo si avrà solo con i miti del cinema. Cosa sarebbe stato il ribelle per antonomasia del grande schermo, lo splendido James Dean, senza i suoi jeans? Per non parlare poi dell’affascinante Marlon Brando o di Steve McQueen, solo per citarne alcuni.
Il tradizionale jeans – specchio perfetto del mondo moderno – ha subito e continua subire costanti metamorfosi. Sotto le sapienti mani di esperti stilisti e designer ha assunto le forme e i colori più disparati, senza però tradire mai quel trait d’union che lo ha sempre contraddistinto. Pratico ed elegante al tempo stesso, veste come poche altre cose. Come ha dichiarato Tom Ford, direttore creativo per Gucci e Yves Saint Laurent, in un intervista rilasciata per le pagine di Elle: «Il jeans interpreta il nostro stile di vita. Se una giacca importante e un maglione costoso vengono indossati con un paio di jeans tutto diventa meno impegnativo, meno impostato»