Esce in questi giorni in libreria l’ultimo romanzo di Antonella Tavassi La Greca, L’anno prossimo a Gerusalemme. Miriam, Veronica e Berenice (Lupetti Editore). Un libro colto che riesce a tradurre la complessità della storia di un territorio e del suo popolo in una lettura agevole e godibile anche per il profano. Per fare ciò l’autrice gioca su una doppia ambientazione. Ci sono due città e due epoche: la Gerusalemme di oggi al tempo degli autobus fatti esplodere dai suicidi, e quella del 70 d.C. con la distruzione del Tempio ad opera dell’imperatore Tito; la Roma dei Flavi, del potere e degli intrighi, e quella attuale dove tutte le religioni e le razze sembrano poter convivere pacificamente.Il romanzo muove da Miriam, una scrittrice romana di origini ebraiche che sta scrivendo la storia d’amore contrastato tra l’imperatore romano Tito e la principessa giudea Berenice. Miriam invitata da alcuni parenti per una cerimonia di nozze, parte per Gerusalemme insieme alla figlia Veronica. Un viaggio che cambierà la vita a entrambe alla scoperta delle proprie radici; un tuffo nella realtà drammatica della terra santa al tempo del muro eretto da Ariel Sharon per impedire ai palestinesi di raggiungere clandestinamente i territori arabi. Miriam chiama, Berenice risponde. La contemporaneità si alterna al passato con Berenice che ne diventa la voce principale per raccontare il dolore per la sconfitta dei suoi cittadini dopo la drammatica Seconda Distruzione del Tempio e per un uomo, Tito, da cui per ragioni politiche e religiose dovrà separarsi.