Aule blindatissime, telefonini cellulari sequestati, affollamenti e immancabili proteste per violazione del diritto allo studio. Questa la situazione nei giorni chiave per l’ammissione ai corsi di laurea, che hanno registarto un’affluenza incontenibile nelle Facoltà di Medicina delle città universitarie italiane. Un tentativo di ripristinare la sana meritocrazia nelle selezioni, dopo che le indagini dello scorso anno, hanno portato all’arresto di diverse persone ritenute a capo delle associazioni a delinquere che avrebbero inviato, via sms, le risposte giuste o che avrebbero manomesso i plichi dei test.Nelle principali città italiane, gli studenti sono stati identificati, controllati attraverso il metal detector e le aule schermate per impedire l’uso dei cellulari. I plichi con i quesiti sono stati consegnati nelle aule da agenti di polizia, i quali si sono anche occupati di sorvegliare i luoghi d’esame, nella misura di uno ogni 25 concorrenti.Ma già a Milano qualcuno si preoccupava di distribuire volantini per corsi di laurea alternativi, esenti da test d’ingresso, mentre momenti di tensione si sono verificati a Bari: un gruppo di studenti che lo scorso anno non avevano superato le prove, si sono ripresentati e hanno denunciato la presenza di colleghi indagati nella truffa 2007, ai quali, però, la legge non impedisce di partecipare. A Napoli, invece, l’Associazione studentesca Prometeo ha protestato con striscioni e slogan davanti alla sede di Monte Sant’Angelo.