“Una donna senza uno specchio e un uomo senza orgoglio: come potrebbero farsi strada in questo mondo?”A domandarselo era Karl Kraus, sagace dispensatore di perle di saggezza nella Vienna del primo ‘900.
“Un uomo senza l’orgoglio di guardarsi allo specchio: come potrebbe trovare una donna,
oggi come oggi?” Un secolo dopo, forse è questa la domanda.Gli uomini non si vergognano più di entrare nel tempio della cosiddetta femminilità. Prendersi cura di sé, anzi, assume un significato olistico, una specie di savoir vivre nella mente e nel corpo, un nuovo modo di porsi al mondo, al di là dei pregiudizi e degli stereotipi introiettati dalle generazioni precedenti. Non solo i prodotti e i gesti basici di pulizia e igiene, dunque, ma una scelta più articolata, capace di soddisfare esigenze specifiche, fino a non molto tempo fa, inespresse o inesprimibili. Assistiamo a una sorta di legittimazione: gli uomini hanno conquistato il passaporto per la profumeria, senza temere uno scadimento della propria identità. Anzi. Nella vita sociale, sul lavoro, nelle relazioni, un aspetto migliore, più curato e deliberatamente scelto e voluto, sembra rappresentare un atout di una certa importanza.  Niente di maniacale ma un piacevole indulgere davanti allo specchio, piuttosto:nel 2002 erano disposti a farlo il 68% degli intervistati. Oggi l’87%.
Guardarsi allo specchio però comporta alcuni rischi: con le prime rughe compaiono le prime paure, aumenta l’ansia di non saper controllare l’avanzare del tempo, se la paura si trasforma in consapevolezza, aumenta di conseguenza il consumo di prodotti specifici.
 L’uomo del 2007 azzarda l’acquisto del primo anti-age o di una crema idratante per il viso o per il corpo, certo ormai che l’idratazione sia il primo passo per prevenire l’invecchiamento.
Nel 2002 era il 58% degli intervistati, ora il 75%, a conferma del fatto che il processo di alfabetizzazione della cura di sé sta dando i suoi frutti. E poiché una ciliegia tira l’altra, oltre all’idratare, si scopre che è importante anche tonificare (31%) e usare prodotti anti-fatica (27%) o intraprendere vere e proprie strategie mirate a rallentare l’invecchiamento cutaneo (23%).
I prodotti vengono scelti in base a un’analisi delle problematiche, l’acquisto non è one shot ma si inserisce in una specie di programma di cura e bellezza che comprende l’attività sportiva, il condurre una vita più sana, il frequentare, magari, un centro estetico. Gli uomini non sembrano essere ossessionati dal corpo, sono piuttosto uomini normali per i quali trattarsi bene anche dal punto di vista fisico ed estetico è diventato normale, non si tratta quindi di show off ma di una ricerca di wellness globale, alla quale non ha più senso rinunciare.