Vanna Marchi, la televenditrice accusata di truffa ai danni di molti telespettatori, è stata condannata a sei anni di reclusione. Alla figlia Stefania Nobile, invece sono stati inflitti quattro anni e sei mesi di carcere. Stessa condanna per il loro collaboratore Mairio Pacheco do Nascimento. La sentenza è stata emessa  dal tribunale di Milano dopo un’ora di Consiglio. Si è chiuso così il processo per il fallimento della Asciè Srl, la società che gestiva l’attività televisiva di Vanna Marchi. La richiesta del pubblico ministero Riccardo Targeti è stata, quindi, accolta solo in parte. Il pm, infatti, aveva chiesto sei anni di carcere per ognuno degli imputati; mentre l’avvocato difensore delle donne, Liborio Catagliotti, e Giovanna Stella, avvocato di Do Nascimento, l’assoluzione. Un vicenda, quella che ha coinvolto la Marchi, Stefania Nobile e il sedicente mago, che va avanti da diversi anni. Era il 2001, infatti, quando un servizio del tg satirico “Striscia la notizia” smascherò le truffe messe in atto dagli imputati. I tre, protagonisti di una vendita televisiva, proponevano agli spettatori, numeri fortunati per il gioco del lotto, talismani, amuleti, e kit contro le influenze maligne.  Si scoprì, dopo accurate indagini che l’Asciè Srl aveva truffato molti telespettatori costringendoli, sotto minacce, a pagare ingenti somme di denaro in cambio di bustine di sale da cucina, rametti di edera che, stando alle promesse della Marchi, avrebbero avuto la funzione di scacciare il malocchio. Con quest’ultima sentenza si è conclusa la vicenda della televenditrice più famosa d’Italia. Vanni Marchi, Stefania Nobile e Do Nascimento, che ieri non erano in aula, sconteranno la loro pena in carcere.