Sembra passato un secolo da quando la French manicure dettava legge nei nail bar o da quando le sopracciglia super sottili erano un must. Il mondo dell’estetica, però, corre veloce e basta un battito di ciglia perché ciò che è in diventi out; in uno o più decenni, poi, i cambiamenti possono essere davvero netti. La conferma arriva dal divertente amarcord di Treatwell, il più grande portale in Europa per la prenotazione di trattamenti di bellezza e benessere, che ha fatto un salto indietro nel tempo per ripercorrere le tendenze beauty degli ultimi vent’anni, mettendo a confronto lo stile degli anni 2000 con i trend del momento.
Dalle graffianti manicure XL alla ballerina shape
All’inizio del millennio la manicure era…graffiante. “Le donne negli anni 2000 amavano unghie lunghissime e molto colorate. Inoltre, andava tantissimo la French” ricorda Dino Coticella, proprietario del salone Dino Centro Estetico e Parrucchiere. Con l’arrivo del 2010, gli allungamenti estremi hanno lasciato il passo a una manicure molto più naturale, con una forma quadrata o arrotondata, ma non più appuntita, e colori sobri e tonalità nude hanno preso il sopravvento. Dal 2010, inoltre, lo smalto semipermanente ha acquistato sempre maggior popolarità e l’applicazione delle unghie finte ha imboccato il viale del tramonto, rimpiazzata dalla ricostruzione.
Anche se la manicure XL si sta riaffacciando alla ribalta grazie a giovani star come Billie Eilish, nel 2020 il trend vira verso la ballerina shape, una forma alla base ovale che, grazie a una limatura obliqua ai lati e squadrata in punta, ricorda le scarpette da Lago dei cigni.
Chi porta unghie molto corte ma non vuole rinunciare a un tocco estroso può invece optare per il twist divertente, ma poco impegnativo, dei nail sticker, adesivi dai disegni più disparati (e personalizzabili), sfoggiati anche dalla premiata ditta Ferragni-Fedez.
Sopracciglia “filo interdentale” vs microblading, pulizia del viso vs ossigenoterapia
Un epic (o epoch, in questo caso) fail degli anni 2000 che ha avuto ripercussioni a lungo termine è la tendenza delle sopracciglia super sottili. Se lo ricorda bene chi, a trend archiviato, ha dovuto ingegnarsi per ripopolare le arcate irrimediabilmente sfoltite: ecco allora che negli ultimi anni tecniche come il microblading si sono affermate per colmare gap generazionali e buchi sopraccigliari.
Non solo spessore da filo interdentale. All’inizio del millennio le sopracciglia dovevano fare i conti anche con il trend del tatuaggio molto netto e non sfumato e con rigide forme ad ala di gabbiano dall’effetto generalmente artificioso. A vent’anni di distanza, invece, si ricercano forme più naturali e una consulenza su misura che consentano di valorizzare lo sguardo seguendo la morfologia del viso e lo stile personale.
Negli ultimi anni, inoltre, anche le ciglia hanno iniziato a monopolizzare le cabine dell’estetista, come conferma Dino Coticella, che ha rilevato un incremento di richieste soprattutto per quanto riguarda la laminazione. L’effetto curato ma naturale, a un passo dal no make-up, d’altronde, è ancora una volta la reazione agli eccessi dei decenni passati. Basti pensare al colorito arancione dato dall’abuso di spray abbronzanti o agli ombretti azzurri in stile Puffetta regolarmente sfoggiati dalle dive del Duemila, in genere abbinati a labbra viniliche e iper-glossy dall’effetto volume XL, vera e propria trappola per i capelli, che rimanevano puntualmente appiccicati al lucidalabbra.
Il desiderio di abbandonare il mascherone e di puntare su un look più naturale ha reso protagonista la skin care. Se, come spiega Coticella, nel Duemila i trattamenti per la pelle più richiesti erano “semplici” pulizie del viso, negli anni successivi hanno preso piede tecniche come l’ossigenoterapia, la radiofrequenza e i trattamenti a base di acido ialuronico.
Depilazione da parziale a totale; crescono le quote azzurre dall’estetista
Anche in termini di depilazione c’è stato uno strappo col passato…soprattutto per quanto riguarda le zone intime. Negli anni Duemila, infatti, ad andare di moda era “la ceretta inguinale parziale, caratterizzata da una forma a rettangolo” come spiega Dino Coticella, mentre in tempi più recenti si sono accantonate sempre più spesso le vie di mezzo: in cima alle preferenze delle italiane vi è, infatti, la depilazione ceretta inguinale totale.
Sul fronte rimozione dei peli superflui, la tecnologia ha fatto notevoli passi in avanti. Se, infatti, all’inizio del millennio i sistemi di epilazione permanente esistevano già, erano però molto di nicchia, anche in virtù dei prezzi più elevati. Oggi, invece, il laser è sulla cresta dell’onda e, secondo i dati di Treatwell, solo lo scorso anno ha visto le prenotazioni aumentare addirittura del 79%. Ciò che non è cambiato, invece, è il target che sceglie questo tipo di interventi a lunga durata: oggi come ieri a preferire questo tipo di tecniche rispetto alla classica ceretta sono le donne tra i venti e i quarant’anni.
Una novità rispetto al passato vede protagonista la clientela maschile, sempre più attenta al proprio look. Gli uomini del Duemila, infatti, spendevano il proprio budget beauty principalmente dal barbiere, ma hanno progressivamente ampliato i propri orizzonti di bellezza e negli ultimi vent’anni la crescita di prenotazioni di trattamenti estetici da parte della popolazione maschile è stata esponenziale e ha coinvolto tutte le branche dell’estetica, in primis la depilazione, ma anche la cura delle mani e dei piedi e i massaggi.
Bye bye a mèches e frisé, via libera a balayage e acconciature wavy
Nel corso degli ultimi vent’anni i cambiamenti sono stati epocali anche sul fronte hairstyle. Come ricorda Isabella Corrado di Vogue Parrucchieri ai microfoni di Treatwell, “il decennio 2000-2010 è stato caratterizzato da una scalatura evidente, mentre tra il 2010 e il 2020 c’è stata una riscoperta delle forme piene”. Inoltre, l’inizio del millennio è stato testimone di un uso compulsivo della piastra, da un lato per realizzare i famigerati capelli frisé, dall’altro per uno styling liscissimo. I guru delle indecise erano le pop-star internazionali, che in più di un video clip hanno sfoggiato una combinazione delle due possibilità, alternando ciocche frisé a sezioni di capelli maniacalmente stirate. Al giorno d’oggi le apparizioni pubbliche di VIP con questo hairstyle darebbero il La al ritornello “Oops, they did it again”.
Abbandonati i mix-and-match arditi e le righe centrali a zig-zag, oggi si preferisce ottenere diversamente l’effetto mosso. Le acconciature più richieste nell’ultimo periodo raccontano tutt’altra storia rispetto ai trend che imperversavano nel Duemila e hanno un elemento in comune: protagoniste assolute sono le onde in tutte le loro varianti, “da quelle più morbide e leggere fino alle versioni più rigide”, come spiega Isabella Corrado.
Anche per quanto riguarda il colore nel corso degli ultimi vent’anni si è virato verso look meno artificiosi. Se nel Duemila i netti stacchi cromatici delle mèches – su tutta la chioma per un aggressivo styling “tigrato” o ad incorniciare il viso in stile color-block – delle extension multicolor o delle frozen tips erano in, ora dal parrucchiere le richieste si concentrano su giochi di colore e tecniche di schiaritura sempre d’effetto, ma più raffinate, dal balayage agli highlights, allo shatush. Isabella Corrado, infine, evidenzia come la ricerca della naturalezza in salone oggi non si limiti a texture, linee e colori, ma sia a 360 gradi, passando anche dall’utilizzo di formulazioni senza ammoniaca.