«Caro Theo…»: dall’agosto 1872 fino al 27 luglio 1890, due giorni prima di morire, Vincent Van Gogh scrisse al fratello con una costanza che trova il solo termine di paragone nell’amore che egli nutriva per lui. Da sempre interlocutore privilegiato dell’artista, nonché il primo a riconoscerne la grandezza, per lungo tempo Theo fu l’unico a cui Vincent confidò le pene della mente e del cuore.
“Sono così felice che tante cose ci accomunino, non soltanto i ricordi del passato ma anche che tu lavori nella stessa galleria dov’ero io fino a poco tempo fa, che tu quindi conosca tante persone e tanti luoghi che anch’io conosco, e che tu provi tanto amore per la natura e per l’arte. Lettera a Theo, 28 aprile 1876
«Se non avessi Theo» scriveva, «mi sarebbe impossibile dedicarmi al mio lavoro; ma poiché mi è amico farò ancora progressi e continuerò.» Queste lettere ci permettono di seguire, quasi quotidianamente, la vicenda artistica e umana del grande pittore e costituiscono, ancora oggi, il miglior viatico per un approccio alla sua incredibile produzione. Un’altissima testimonianza morale, una professione di credo estetico forse senza eguali in tutta la storia dell’arte.
VINCENT VAN GOGH
LETTERE A THEO
GUANDA