Vittorio Cecchi Gori, agli arresti da giugno per il fallimento da 24 milioni di euro della società Safin Cinematografica, ritorna ad essere libero. Il giudice di Roma, Guicla Mulliri, infatti, ha revocato gli arresti domiciliari. Cecchi Gori era finito in manette il 3 giugno e solo il 26 luglio aveva ottenuto gli arresti domiciliari per motivi di salute. Con lui torna in libertà anche il suo più stretto collaboratore Luigi Barone. Il prossimo 14 ottobre, inoltre, il produttore ciematografico subirà il processo per la richiesta di rinvio a giudizio riguardo il fallimento della Fin Ma Vi. L’udienza per il crak della Safin, invece, è stato fissato per il 5 dicembre davanti alla prima sezione del tribunale penale di Roma. Con lui sono accusati anche Barone, Vittorio Micocci, Ettore Parlato, Alessadro Mattioli ed Edoardo De Memme. Ma se a dicembre per i suoi collaboratori si chiuderà un brutto capitolo della vita, per l’ex presidente della Fiorentina, i problemi non finiscono qui. Il 16 dicembre, infatti, Cecchi Gori dovrà ripresentarsi davanti al giudice per una vicenda che lo vede accusato per percosse e violenze ai danni della sua ex compagnia Valeria Marini.