Dieci anni fa i due attori, che per molto tempo avevano fatto coppia in teatro, all’ultima replica di “Vuoti a rendere” decisero di interrompere per un periodo la loro ditta teatrale.L’anno scorso sono tornati insieme, proprio da dove si erano fermati ed è ripartita la tournee nei teatri più importanti d’Italia.  Tra divertimento e malinconia, tra un presente sbiadito e un futuro smorzato dalla nostalgia, “Vuoti a rendere” è un momento di riflessione che una coppia matura si concede, alla fine della più lunga tappa della propria vita. Federico e Isabella, come sempre più spesso accade, vengono sfrattati dalla loro casa, quel tetto coniugale che li ha visti protagonisti per più di  vent’anni.  La tragedia, almeno per quel brontolone di Federico è che a sfrattarlo è quell’unico figlio messo al mondo: Marcello. Come “vuoti a rendere”, mamma e papà vengono spediti in campagna, luogo che più si addice  a quella che con un dolce eufemismo viene definita la “mezza età”, il tempo cioè in cui la vita appannata dagli anni, si riduce drammaticamente degli spazi dedicati ai progetti, al futuro. Il trasloco è dunque la metafora del cambiamento di rotta, l’occasione per il bilancio di una vita passata tra mille frustrazioni, mille equivoci, mille sogni non realizzati, come quell’ingenua infatuazione, mai confessata, di Isabella. Un adulterio mai consumato, una tenera concessione alla voglia di ripercorrere emozioni e sentimenti di un altro tempo.  Quel romantico viaggio a Parigi sempre sognato e mai realizzato. Le speranza di una carriera professionale, frenata dal raccomandato di turno, e poi la casa frutto di tanti sacrifici, ricompensati con uno sfratto. E insieme ai bauli che si chiudono, pronti per il viaggio, Federico e Isabella celebrano il tempo che fu, stretti sempre e comunque da un affettuoso legame che li ha visti percorrere insieme i difficili sentieri della vita di coppia.  Roma.Teatro ParioliDall’11 al 23 dicembre