Sceneggiatore del film “Notte prima degli esami” di Fausto Brizzi e de “I Cesaroni” di Claudio Amendola (ora in onda su “Canale 5”), autore del monologo Premio ETI “Gli ultimi saranno ultimi” di Paola Cortellesi, Massimiliano Bruno è una vera rivelazione del nuovo teatro italiano. Il successo di pubblico e critica dello scorso anno (quando era in cartellone a “La Cometa”) gli ha aperto le porte del Teatro Ambra Jovinelli di Roma, dove sarà in scena per una settimana dal 17 al 22 ottobre.

Una band, i Punch&Judy, che si intravede da “le quinte” per il commento musicale e Massimiliano sul palco, il suo monologo “Zero” è teatro di ironia e sarcasmo, è ricordo e immaginazione, sono otto personaggi che hanno una sola faccia, la sua, ma mai la stessa espressione e la stessa voce, sono otto storie che s’intersecano in un racconto di vita, amicizia e vendette da consumare.
“E’ un teatro nuovo quello che porto in scena, almeno per l’Italia”, afferma Massimiliano Bruno, “Non capita quasi mai da noi vedere un attore recitare otto personaggi in scena, almeno che non sia un cabarettista! Vado in scena allo “Jovinelli”, nello stesso teatro dove Paola Cortellesi arriverà subito dopo con “Gli ultimi saranno ultimi”, un altro mio testo”.

In una stazione dei Carabinieri di un paesino calabrese un maresciallo sta interrogando Antonio Covelli, un giovane postino da tutti conosciuto con il soprannome di “Cacasotto”. Il racconto del postino parte dall’estate del 1982 e ricostruisce la storia dell’amicizia di sei ragazzini durante una maledetta vacanza. I sogni di questi bambini che giocano a pallone desiderando di diventare come Paolo Rossi, si scontrano con la realtà di una brutta storia che li coinvolge in prima persona. Un violento boss che diventa un Onorevole, un autista della ‘Ndrangheta che commette un errore fatale, un poliziotto contestatore che si arrabbia per ogni cosa, un attore ipocrita, una giornalista disillusa, un centravanti muto, un allenatore jugoslavo, un figlio succube. I protagonisti di questa storia, tutti interpretati da Massimiliano Bruno, si danno un irrazionale appuntamento per pareggiare i conti con la giustizia e vendicarsi di un torto subito. Una vendetta lunga vent’anni che diventa una vera e propria ragione di vita.

Un atto unico che, utilizzando l’ironia e la comicità, prende spunto da questo tema per raccontare i percorsi contorti dell’animo umano, le sopportabili solitudini e le agghiaccianti consuetudini con cui gli uomini hanno imparato a convivere.