Una musica di libertà e di evasione, nata fra il finire dell’ottocento ed il primo novecento negli Stati Uniti: il Jazz ha fatto molta strada fino ai giorni nostri, ma la sua storia non sembra destinata ad estinguersi. Fiorito dall’incrocio dei canti di lavoro africani con la cultura europea, cresciuto nell’incontro del diverso e dalla mescolanza delle tradizioni, il Jazz è per sua natura mutevole e istintivo: una musica nata per disturbare e per evadere che oggi conserva ancora intatta tutta la sua energia. L’estate 2019 si apre con ben due grandi Festival dedicati proprio a questo genere: l’Umbria Jazz e ed il Venezia Jazz Festival.

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Umbria Jazz

A Perugia dal 12 al 21 Luglio

Dodici location, fra le quali un grande e atteso ritorno, oltre 200 eventi per dieci giorni di musica ininterrotta dal mattino sino a notte fonda: è questa la cifra dell’Umbria Jazz Festival, giunto quest’anno alla sua 46° edizione. Fra le location di quest’anno spicca il grande ritorno della duecentesca chiesa di San Francesco al Prato, già sede di molti concerti dal 1987 poi danneggiata nel terremoto del settembre del 1997. La chiesa rientrerà nel cartellone 2019 per ospitare il 29 luglio Seven Dreams. Da non dimenticare la vasta scelta di appuntamenti gratuiti che si svolgeranno nei Giardini Carducci e in Piazza IV novembre e le jam session nel Club di Via della Viola, aperto fino alle ore piccole. Molti gli spettacoli internazionali attesi dagli appassionati: da Chick Corea & The Spanish Heart Band, il 16 luglio, a Thom Yorke, il 20 luglio; da George Benson, 15 luglio, a John Patitucci, 21 luglio. Da ricordare anche le esibizioni di numerosi artisti italiani come Roberto Gatto, Giovanni Guidi, Paolo Fresu, Gianluigi Trovesi, Gianni Coscia. Infine appuntamento imperdibile il 18 luglio con i King Crimson, che celebreranno proprio a Perugia i loro cinquant’anni di carriera.

Venezia Jazz Festival

A Venezia dal 27 giugno all’11 luglio

Cuore della manifestazione saranno due serate imperdibili al Teatro La Fenice: il 7 luglio si terrà la celebrazione per i cinquant’anni della casa discografica ECM ed il giorno dopo l’atteso ritorno di Dee Dee Bridgewater, che riporterà sulle scene “J’ai Deux Amours”, un omaggio alla Francia, sua casa da diciassette anni, e a Josephine Baker.

Ad ospitare la kermesse i luoghi più affascinanti della città; dagli hotel ai teatri, dalle isole della laguna alle chiese, ma non solo: di fianco all’offerta concertistica anche un vasto numero di workshop come quello sull’arte dell’improvvisazione che Hank Roberts terrà il 1°luglio presso il Caos Studio. Jazz ma anche contaminazione elettronica con il workshop dedicato alle apparecchiature Moog ed ai sintetizzatori elettronici, diretto da Enrico Cosimi, all’Isola di San Servolo, battezzata per l’occasione “The Island of Electronicus”. Anche questo laboratorio terminerà con un grande evento finale: in scena Alexander Robotnik, al secolo Maurizio Dami, produttore musicale italiano, uno dei pionieri della disco italiana, autore di Problèmes d’amour vero inno dell’italo-disco. Vasta e variegata l’offerta di un festival giunto alla sua dodicesima edizione.