Lo facciamo ogni anno, più o meno a metà dicembre. Quando le giornate sembrano strette come i nostri jeans dopo il primo panettone e l’agenda gronda di “ci vediamo prima di Natale?”, scappiamo. Non lontano, non a lungo. Ma abbastanza per sentire che il silenzio ha ancora una sua voce, e che possiamo ascoltarla.

Questa è la nostra piccola fuga termale pre-natalizia: un gesto rituale, un anticipo di regalo, un atto di gentilezza verso noi stessi.

📍 Si sceglie una meta comoda
Raggiungibile in treno o auto in meno di due ore. Le nostre preferite? Salsomaggiore se siamo in Emilia, Montecatini per chi parte da Firenze, Pré-Saint-Didier se vogliamo vedere la neve, ma anche una mezza giornata a Bormio o a Saturnia può fare miracoli.

🎒 Si prepara una borsa essenziale
Costume intero (che tiene al caldo anche fuori dall’acqua), accappatoio morbido, infradito, una maschera in tessuto da usare nella zona relax, libro tascabile, borraccia con infuso allo zenzero. Stop. Il lusso è viaggiare leggeri.

🧖‍♀️ Si alterna il calore al paesaggio
Un’ora alle terme, poi un caffè bollente in un bar storico. Una sauna, poi una passeggiata sotto le lucine. Un massaggio, poi un aperitivo in silenzio, guardando fuori dal finestrino.

🚿 Si torna a casa con la testa vuota (in senso buono)
Abbiamo chiuso qualche scheda aperta nella testa, staccato dal cellulare, infilato il naso nell’aria fredda. E ora, mentre tutto si prepara al grande spettacolo delle feste, noi siamo tornati nel corpo. Più presenti. Più lenti. Più leggeri.

Questa mini-fuga non è una moda. È il nostro modo di dire a dicembre: “Non ho bisogno di correre più veloce. Ho bisogno di fermarmi meglio.”