Ogni estate si ripete lo stesso copione: temperature in salita, umidità che incolla la pelle, e quella sensazione strisciante di stanchezza che non si scrolla nemmeno con tre caffè e la finestra spalancata. Colpa dell’afa, certo. Ma cosa succede davvero al corpo quando l’aria è così pesante da sembrare liquida? E soprattutto: come possiamo difenderci senza diventare asceti a base di cetrioli e spray rinfrescanti?

☀️ L’umidità non è solo fastidiosa: è un problema fisiologico

Quando il clima è afoso, l’umidità ambientale impedisce al sudore di evaporare correttamente. Questo è un guaio, perché l’evaporazione del sudore è il principale sistema di raffreddamento del corpo. Se il sudore “rimane lì”, il nostro sistema termoregolatore va in tilt: la temperatura interna si alza, il cuore accelera, ci sentiamo stanchi, confusi, irritabili.

Sì, anche quel mal di testa “che sembra da caldo ma forse è solo stress” può essere un campanello d’allarme da disidratazione.

💧 Cos’è la disidratazione (e perché non ce ne accorgiamo subito)

La disidratazione non è solo “non bere abbastanza”. È perdere più liquidi (e sali minerali) di quanti se ne assumano, e questo succede molto più facilmente quando fa caldo e si suda di continuo, anche senza accorgersene.

I sintomi possono essere subdoli:

  • Bocca asciutta
  • Mal di testa
  • Vertigini lievi
  • Urina scura e poco frequente
  • Crampi muscolari
  • Senso di stanchezza o nebbia mentale

La disidratazione lieve è reversibile, ma se trascurata può portare a colpi di calore, abbassamenti di pressione, svenimenti, e nei casi gravi, danni ai reni.

🥵 Chi è più a rischio?

Non serve essere su una spiaggia in pieno agosto: si può andare in disidratazione anche in casa, in città o al lavoro, se non si beve abbastanza e l’ambiente è caldo-umido.

Più vulnerabili sono:

  • Anziani (la sensazione di sete si riduce con l’età)
  • Bambini piccoli
  • Persone con patologie croniche
  • Chi assume diuretici o farmaci per la pressione
  • Lavoratori all’aperto e sportivi

5 regole semplici per proteggersi davvero

  1. Bere regolarmente, anche se non si ha sete
    Meglio a piccoli sorsi durante la giornata.
    Sì all’acqua, no a litri di bevande zuccherate o alcolici.
  2. Controllare l’urina
    Se è scura o poco frequente: segnale chiaro che stai bevendo troppo poco.
  3. Vestirsi in modo furbo
    Tessuti leggeri, chiari, traspiranti. No a roba attillata o sintetica.
  4. Mangiare “liquido”
    Frutta, verdura, minestre fredde: contribuiscono all’idratazione.
  5. Evitare l’attività fisica nelle ore centrali (11–18)
    Anche la camminata della disperazione sotto il sole può bastare per stressare il corpo.

🚨 Quando serve preoccuparsi?

Se si manifestano nausea, vertigini forti, confusione, battito accelerato, o si smette di sudare nonostante il caldo: fermarsi subito, idratarsi, mettersi all’ombra. Se i sintomi non passano: chiamare i soccorsi.

In sintesi?

L’afa è più di un fastidio: è una condizione che mette il corpo sotto stress. E la disidratazione è una trappola silenziosa, ma gestibile. Basta non ignorare i segnali e non farsi fregare dal “tanto sto solo sudando un po’”. Il corpo lo sa. Ascoltarlo può fare la differenza.