É con l’Adagio e Fuga in do minore per archi K 546 di Mozart che si apre oggi il concerto all’Auditorium Conciliazione, composizione che rimanda oltre all’interesse del compositore austriaco per la musica antica, al suo ingresso negli ambienti della massoneria. Caratteristica del brano è il dualismo tra l’elemento potente e quello sofferente. Dualismo, presente nell’Adagio, che si dissolve nella Fuga dove Mozart costruisce un’audace struttura contrappuntistica. Dalla musica antica al romanticismo di Edward Elgar con il toccante Concerto in mi minore per violoncello e orchestra op. 85. Composto nella tranquillità della campagna inglese del Sussex, lontano dal fragore della Prima guerra mondiale, il Concerto, magistralmente eseguito dalla grande violoncellista, Maria Kliegel,  è velato da una sottile malinconia e trasmette la profonda sofferenza provata dal suo Autore per gli orrori della guerra. Il coinvolgimento innescato dall’Orchestra continua con la Sinfonia n.3 di Borodin, il più originale fra i compositori russi, che riuscì a fondere l’elemento europeo con quello orientale per regalarci opere di notevole valore musicale. La morte lo colpì durante una festa in costume lasciando incompiuto il suo terzo lavoro sinfonico.