Un programma allettante caratterizza i concerti previsto all’Auditorium Conciliazione di Roma per domenica 13 (ore 17.30) e lunedì 14 novembre (ore 20.30). Si comincia con la Sinfonia n.104 in re maggiore, detta “Londra”, l’ultima di 12 partiture scritte da Haydn fra il 1791 e il 1795 in Inghilterra. Tra le più notevoli del repertorio classico, simboleggiano un’interpretazione del sinfonismo fatta di lucida esposizione tematica, graziosa divagazione e maestosa conclusione. Meccanismo(e la Sinfonia n.104 rappresenta l’apice del formalismo haydniano) paragonabile all’arte oratoria ciceroniana:una volta esposto il tema, l’autore lo sviluppa e infine conclude.Nota con il nome di Jupiter, la Sinfonia n.41 in do magggiore di Mozart fu composta nell’estate del 1788, una delle stagioni più prolifiche per il compositore salisburghese, e può essere considerata come una composizione che anticipa lo stile romantico, ormai prossimo a venire. Caratteristica rara in questa composizione è la doppia impressione sensoriale:una fruizione leggera quasi non terrena si contrappone alla grandiosa unità ritmica che imprime i temi in maniera indelebile nella memoria dell’ascoltatore. Un Prokofiev moderno si rivela nel neoclassicismo della Sinfonia n.1 in re maggiore. Reazione al romanticismo carico di strutture individualistiche, il giovane compositore russo utilizza materiali formali con spirito ironico e brillante che rende originale e fresco la formalità della composizione.