Un programma particolare domenica 11 marzo (ore 17.30) e lunedì 12 (ore 20.30), all’Auditorium Conciliazione , con l’Orchestra Sinfonica di Roma diretta dal Maestro Shigeru Kan-No. Per un concerto omaggio alle vittime del terremoto di Fukushima sarà eseguita in prima assoluta la Kammersinfonie VII per orchestra, un’opera dedicata al recente disastro che ha interessato gran parte della popolazione del nord del Giappone . Una composizione dal grande impatto emotivo che nonstante sia formata da un unico movimento, come suggerisce il titolo, può essere suddivisa in tre parti che si succedono senza soluzione di continuità. La prima parte, ‘Terremoto’, è la più concitata: si apre con una serie di accordi forti degli archi sui quali si stagliano i fiati con una serie di note dal ritmo irregolare. La musica prosegue tra stacchi bruschi e riprese improvvise fino ad arrivare alla sezione centrale, ‘Tsunami’: dopo una serie di glissando che si alternano tra le varie parti dell’orchestra, gli oboi ed i clarinetti, insieme ai violini prima ed ai fagotti poi, si propongono in frasi spezzate formate da note staccate. La lenta ed inesorabile avanzata del mare si aggiunge alla terra che trema: in questa parte, più fluida ma interrotta da sprazzi improvvisi, sugli aspri glissando degli archi ed un ostinato ribattuto dei timpani si inseriscono note ritmate e nervose. La furia imperversa sempre di più fino ad arrivare ad un apice di accordi ripetuti freneticamente in fortissimo. L’ultima parte, ‘Centrale elettronucleare’, la più omogenea dal punto di vista musicale, è composta quasi interamente da una lunga serie di semicrome suonate dagli archi a cui si aggiungono dopo poco tempo lunghi e freddi accordi dei fiati accompagnati dai timpani.  Nel finale, una drammatica sequenza di glissando e di note tremolanti ci porta alle ultime battute, in cui lunghe note tenute quasi offuscano gli ultimi, timidi respiri del contrabbasso. La composizione si chiude con un’inaspettato accordo pizzicato, che ci lascia in sospeso, in attesa di qualcosa, forse un barlume di speranza dopo la tragedia. In programma anche due brani di Brahms: Sinfonia n.1 in do min.op.68, definita “un’opera dalla solida costruzione formale e dalla sapiente elaborazione tematica”  e il Concerto in la minore op. 102, Doppio Concerto per violino e violoncello (Sanghee Cheong, violino. Stadner Christopher, violoncello).  Ultima creazione sinfonica di Johannes Brahms, vide la luce nell’estate del 1887, durante il periodo estivo che il compositore trascorreva come d’abitudine a Thun, la cittadina svizzera sul lago omonimo. L’insolita scelta di un genere, quello della sinfonia concertante, praticamente scomparso dal repertorio, è legata alla ripresa dei rapporti tra Brahms e uno dei suoi più celebri amici, il grande violinista Joseph Joachim.