Gotterfunker. Scintilla degli dei. E’ l’ultima parola che sentiamo ancora risuonare quando riluttanti lasciamo la spettacolare Sala Santa Cecilia dell’Auditorium Parco della Musica a Roma. Scintilla che continua a riscaldare i nostri cuori nella fredda notte romana. Merito della straordinaria esecuzione della Nona. E quando diciamo Nona è lei, la Sinfonia n.9 di Beethoven. Merito del talento dell’ Orchestra e Coro dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, ieri sera diretta con intensità dal Maestro Juraj Valcuha. Merito di Kristiane Kaiser (soprano), di Iris Vermillion (contralto), di Anselmo Fabiani (tenore), di Florian Boesch (basso). E merito del Genio tedesco che con la Nona ci proietta in avanti, verso un futuro di gioia (e sappiamo quanto di questi tempi sia ben accolta ogni forma di ottimismo).Infatti, questa stupenda pagina della storia della musica, eseguita per la prima volta a Vienna nel maggio del 1824, è diventata simbolo di gioia. Una gioia che viene dalla libertà. Quella interiore. Così la magia si rinnova un’altra volta, dopo quasi duecento anni. Una magia fatta di note sussurate, di tempeste dell’anima, di fortissimi e pianissimi: opposti che trascinano meravigliosamente il pubblico nel mezzo della tensione che prelude ad uno struggente Adagio molto cantabile che non porta ad una quasi agognata conclusione. Perchè in pochi secondi irrompe il finale, Corale. Non solo strumenti dialoganti, adesso entra la voce umana:Amici, non queste note! L’apoteosi è prossima. Non queste note…altre più grate e gioiose. Pura gioia quella che si scatena in un tripudio di note, di suoni, di crescendi, fino alla scintilla. Replichemartedì 15 maggio 2012 Sala Santa Cecilia ore 19.30
mercoledì 16 maggio 2012 Sala Santa Cecilia ore 21