“Smagliante Russia”. Questo il titolo dei prossimi concerti del 24 e 25 marzo che delizieranno il pubblico dell’Auditorium con  Ouverture da Alceste di Willibald Christoph Gluck, Concerto per violoncello op. 33 in la minore di Charles Camille Saint-Saëns e la Seconda Sinfonia di Aleksandr Porfir’evič Borodin.   Alceste di Christoph Willibald Gluck su libretto di Ranieri de’ Calzabigi, in lingua italiana, fu tratto dall’Alceste di Euripide. Seconda opera della riforma gluckiana dopo Orfeo ed Euridice, fu rappresentata per la prima volta al Burgtheater di Vienna il 26 dicembre 1767. Quando la partitura dell’Alceste fu edita a stampa a Vienna, nel 1769, Gluck vi aggiunse una prefazione-dedica in italiano, quasi certamente scritta da Calzabigi, che costituisce il vero e proprio manifesto delle loro idee sulla riforma del teatro d’opera. Riguardo l’Ouverture, lo stesso Gluck scrisse: “.. Ho ritenuto che la overtura doveva apprendere allo spettatore la natura dell’azione drammatica e condensare, per così dire, la sua trama; che gli strumenti concertati dovevano essere introdotti proporzionalmente all’interesse ed alla intensità delle parole e non creare stridente contrasto tra l’aria e il recitativo. Fu la nuova scuola strumentale francese, una delle più attive in Europa, nella seconda metà dell’Ottocento, a prediligere composizioni orchestrali per violoncello e Charles Camille Saint-Saëns decise di dedicare due concerti a questo strumento ad arco. Il primo, op. 33 in la minore, fu composto nel 1872 e dedicato al celebre violoncellista August Tolbecque, che lo eseguì in prima assoluta con l’Orchestra del Conservatorio di Parigi il 19 gennaio 1873. E’ costituito da tre tempi (”Allegro non troppo” – “Allegretto con moto” – “Allegro non troppo”) che si succedono durante l’esposizione senza soluzione di continuità.  E per concludere  Aleksandr Porfir’evič Borodin che iniziò la Seconda Sinfonia nel 1869, quasi parallelamente alle prime scene dell’opera Principe Igor, terminandola solo nel 1876. La musica della Seconda Sinfonia colpisce sin dall’inizio per la sua originalità: attacca immediatamente, senza introduzione, il tema principale, basato su “L’appello” all’unisono degli archi, e la possente risposta di tutta l’orchestra. Nel secondo tema, capolavoro di lirismo borodiniano, s’intersecano la tenerezza e la nobiltà, la grazia ed il calore umano, sentimenti visti non in chiave personale ma come “voce” di un popolo immerso nel suo vasto paesaggio. Di grande effetto è lo sviluppo del primo movimento, basato in modo caratteristico su una figurazione ritmica scandita dai timpani, sì da creare una particolare atmosfera di “masse in movimento”. Tutta questa “cavalcata” sfocia nella splendida ripresa, perfettamente classica, ma potenziata a tal punto da risultare una conclusione “vittoriosa”. Lo Scherzo che segue è una forma molto usata da Borodin: anche qui predomina la base ritmica sostenuta dalla tessitura dei corni.   Nel terzo movimento, Andante, ci troviamo nel bei mezzo di un’antica “Bylina”; gli arpeggi dell’arpa sono sostenuti dagli archi i quali appoggiano la calma effusione cantabile del corno, pensata dallo stesso Borodin “… come la voce leggermente tremolante di un vecchio narratore”. Spentasi l’ultima parola del suo racconto epico, giunge l’attacca ed inizia il Finale, anche questo basato su di una efficace e scattante figura ritmica sincopata sovrapposta ad una miriade di incisi giocosi e sintetici.    Domenica 24  ore 17:30Lunedì 25 marzo alle ore 20:30 Auditorium Conciliazione |
Orario botteghino:Dal Martedì al Venerdì: Ore 12.00 – 18.00 | Lunedì: Ore 12.00 – 19.30 | Domenica: Ore 15.30 – 16.30
La Domenica e il Lunedì è possibile acquistare gli abbonamenti fino ad un ora prima del concerto.
Via della Conciliazione, 4 – 00193 Roma
Per Informazioni: Fondazione Arts Academy 06 44252303 | Ticket One 892101
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