Questo il programma per i prossimi concerti del 19 e 20 gennaio:Variazioni su un tema di Haydn Op. 56 di Brahms, Les Préludes di Liszt e Romeo e Giulietta e Polacca da Eugene Onegin di Čajkovskij. Dirige il Maestro Francesco La Vecchia. Come altri compositori, da Berlioz a Prokofiev, Pëtr Il’ič Čajkovskij (Kamsko-Votkinsk, 7 maggio 1840 – San Pietroburgo, 6 novembre 1893) venne profondamente ispirato da Shakespeare e scrisse opere basate su suoi soggetti, come ad esempio su La Tempesta e Amleto. A differenza di altre composizioni più celebri di Cajkovskij, Romeo e Giulietta non ha un numero d’opera.. L’ouverture-fantasia Romeo e Giulietta del 1869, ma rivista nel 1880, è uno dei prodotti migliori tanto per la forma che per contenuti (il musicista non ha ancora trent’anni del resto) ed in essa, come sempre ma qui particolarmente, Čajkovskij farà confluire il “programma” di ispirazione letteraria, William Shakespeare, con le proprie intime spinte emotive. Anche se scritta come ‘Ouverture-Fantasia’, il disegno complessivo è quello di un poema sinfonico in forma sonata con una introduzione e un epilogo. Il lavoro si basa su tre temi principali della storia di Shakespeare. Il primo tema, scritto in Fa diesis minore, a seguito di suggerimento Mily Balakirev, è l’introduzione che rappresenta Frate Lorenzo. Si può qui ravvisare il ricordo dell’ortodossia russa, ma anche un presagio di sventura. C’è poi un tema che significa il primo incontro della coppia e la scena dal balcone di Giulietta, conosciuto come il “tema d’amore”. Il tema finale svolge un dolce omaggio agli amanti.

Les préludes è il terzo dei tredici poemi sinfonici di Franz Liszt (Raiding, 22 ottobre 1811 – Bayreuth, 31 luglio 1886).. La prima esecuzione venne diretta dallo stesso Liszt, ed in aprile 1856 venne pubblicato lo spartito, mentre nel gennaio 1865 fu la volta degli spartiti orchestrali. Fra i poemi sinfonici di Liszt, Les préludes è sicuramente il più famoso. Nel corso della seconda guerra mondiale, il motivo della fanfara della marcia finale divenne il tema principale del giornale radio della Wehrmachtbericht e dei cinegiornali del Die Deutsche Wochenschau.
All’interno della produzione sinfonica di Johannes Brahms, le Variazioni su un tema di Haydn op. 56a, composte nell’estate 1873, rivestono un ruolo chiave, quello di una sorta di “prova generale” rispetto al grande cimento della Prima Sinfonia, eseguita nel 1876. L’ambizione di Brahms verso il mezzo orchestrale e il genere della sinfonia datava in effetti fin dagli anni giovanili; lo stesso Robert Schumann, nel celebre articolo “Neue Wege” (“Nuove strade”, pubblicato nel 1853 sulla “Neue Zeitschrift für Musik”), con il quale impose all’attenzione del mondo musicale il ventenne Brahms, aveva chiaramente individuato la prepotente propensione del giovane verso la scrittura sinfonica. Nella sua prosa fiorita Schumann attribuiva a Brahms “un modo di suonare quanto mai geniale, che fa del pianoforte un’orchestra dalle voci ora lamentose ora esultanti di gioia. Erano Sonate o piuttosto delle Sinfonie velate..”.Domenica 19 gennaio ore 17:30
lunedì 20 ore 20:30Auditorium Conciliazione |
Orario botteghino: Dal Martedì al Venerdì: Ore 12.00 – 18.00 | Lunedì: Ore 12.00 – 19.30 | Domenica: Ore 15.30 – 16.30
La Domenica e il Lunedì è possibile acquistare gli abbonamenti fino ad un ora prima del concerto.
Via della Conciliazione, 4 – 00193 Roma
Per Informazioni: Fondazione Arts Academy 06 44252303 | Ticket One 892101
ACQUISTO ON-LINE – www.ticketone.it