Perché Street Cool è un vero vademecum della moda contemporanea. Una via di mezzo tra un manuale di sociologia e un fashion blog. Ecco, dunque, un diario fotografico (su carta) che più variegato non si può, una sorta di catalogo della più importante passerella del mondo: la strada. Il fenomeno dei blogger di moda, infatti, oggi non coinvolge più solo gli addetti ai lavori, ma un pubblico molto più ampio che desidera conoscere i meccanismi di questo universo affascinante e sempre più democratico. È dalle strade, dunque, che viene catturato il materiale per questo libro, come fanno ormai migliaia di fashion blogger. “Diversamente da loro, però – si legge nella prefazione – abbiamo cercato di dare un significato preciso a quello che trovavamo, senza mai fermarci ad un semplice “adoro””. E così, attraverso i capitoli e le quattro sezioni del libro, scoprirete non solo centinaia di modi diversi di vestire ma anche, per ognuno di questi, la sua derivazione storica, il suo significato e la sua unicità. Con tanto di “faccine” a commentare ogni abbinamento e accessorio: “like” e “dislike”, proprio come se fossimo online.La parola chiave è questa: personalizzazione. E così, nella seconda parte del libro si capisce come i tre tipi fisici principali (magro, normale e abbondante), abbiano lasciato il posto a categorie molto più libere. Gli schematismi sfuggono anche quando si parla di età, tema che viene affrontato nella terza parte, e allora quarantenne che si veste da vecchio o si lascia tentare da un giovanilismo eccessivo. Infine, i movimenti giovanili: dai Rock on ai Black+Goth+Destroy ai Neo Hippy fino ai Denim Lovers o ai Dandy Friendly, ne vedrete – letteralmente – di tutti i colori. Ricavandone tanti spunti da copiare, ma anche una nuova consapevolezza: “Sviluppare un modo di vestire unico vuol dire avere una personalità unica e comunicarla al mondo
STREET COOLGuida fotografica al vestire contemporaneoA cura di Andrea Batilla Illustrazioni di Giovanni Dionisi, Edizioni Gribaudo, 192 pagine, 22 euro