Come si riconoscono i piedi che non godono di buona salute se non presentano ancora deformità evidenti? Primo indizio: eventuali disturbi che non passano nel giro di pochi giorni o che si ripropongono ciclicamente, magari nonostante la terapia. Ma lo sono anche eventi apparentemente ingiustificati, come la sensazione di doversi fermare perchè i piedi si stancano.

Tacchi consumati sul lato esterno sono normali in quanto conseguenza della forma della suola o del tacco. Tacchi consumati all’interno sono invece più rari  e rimandano a posizioni scorrette del piede  più o meno gravi. Se la pelle della scarpa deborda rispetto al margine della suola, la scarpa è stretta e il piede cerca spazio allargandosi…Se volete prevenire queste problematiche, evitate le sollecitazioni unilaterali: cronicizzazione significa sollecitazione invariata e protratta per un lungo periodo di tempo. Di norma ci atteniamo a movimenti, modelli di pensiero, alimenti e itinerari  abituali che pare garantiscano la nostra presunta stabilità. Più radicata è l’abitudine, più ci sentiamo sicuri. Per cambiare, quello che vi proponiamo è un training a piedi nudi! Toglietevi, dunque, scarpe e calzini  e cominciate a camminare sull’erba, sulla sabbia…passi tranquilli e lenti. Tenete la testa dritta per la naturale postura eretta del corpo. Tenete lo sguardo rivolto all’orizzonte. Percepite la posizione e l’apertura della cassa toracica. Ascoltate i vostri passi.

Camminare a piedi nudi comporta molti benefici: migliora la coordinazione e la circolazione sanguigna, stimola il metabolismo e la muscolatura della colonna vertebrale, attiva i vasi linfatici, abbassa  i valori dell’acido urico, rafforza la struttura del piede.

piedi nudi

Che cosa potete fare ancora  per il benessere dei vostri piedi? Indossare calzature versatili e confortevoli. Come Phan Laces, la sneaker ultra flessibile con la tecnologia Scholl Memory Cushion®. “Del resto, con 26 ossa, 19 muscoli e 107 legamenti, il piede è un’opera d’arte. Un opera d’arte che ha bisogno di una cornice, non di una gabbia”. Parola di Leonardo Da Vinci.