Nei fumatori esistono molte mutazioni genetiche in più rispetto ai non fumatori. Lo rivela lo studio condotto dal gruppo Tsp (Tumor Sequencing Project), formato dagli esperti dei principali centri di ricerca Usa e dell’Università tedesca di Colonia, che ha realizzato una mappa dei geni e dei meccanismi molecolari che portano al cancro del polmone.I ricercatori hanno esaminato campioni di tessuto donato da 188 pazienti con un adenocarcinoma del polmone e setaccaito il Dna, alla ricerca di 623 geni noti per essere coinvolti nei processi tumorali. 26 di essi sono stati identificati in forma mutata in un numero consistente di campioni, triplicando, di fatto, il numero dei geni già conosciuti e collegati con la malattia. Ma sono stati scoperti anche fattori come il neurofibromatosi 1 e il retinoblastoma 1 e tanti altri , precedentemente associati con altri tumori, e che, invece, sembrano essere coinvolti anche nel cancro al polmone.Notevili le differenze emerse tra la manifestazione del tumore nei fumatori (il 90 per cento di malati considerati) rispetto ai non fumatori (il 10 per cento). I tessuti prelevati a chi utilizza tabacco, infatti, hanno mostrato più mutazioni di chi non ha mai usato sigarette (quasi dieci volte tanto, 49 contro non più di cinque). E gli autori della ricerca hanno tenuto a sottolineare che, in alcuni tipi di cancro, un numero elevato di mutazioni causa una diffusione più rapida ed anche resistenza ai trattamenti.La scoperta, dicono gli scienziati, rivela la complessità della malattia e mette a disposizione dei ricercatori una “road map” dei meccanismi cellulari e molecolari e delle vie di segnalazione chimica “andate di traverso” nel tumore al polmone e apr, naturalmente, e la strada a nuove alternative terapeutiche. “E’ chiaro – ha affermato Riohard Gibbs, uno dei coautori della ricerca- che questo è solo un passo avanti e che rimane ancora molto da scoprire e dovremo studiare a lungo per svelare i molti misteri del cancro”.