Con l’arrivo della primavera, molte persone sperimentano disturbi del sonno che sembrano comparire senza una causa apparente. Cambiano le temperature, la luce del giorno si prolunga, e il corpo – o meglio, il suo orologio biologico – fatica ad adattarsi.
Quello che chiamiamo insonnia primaverile non è solo un disagio passeggero: può influenzare il benessere quotidiano, l’umore e la capacità di concentrazione.

🕰️ 1. Ritmo circadiano e cambio di stagione

Il nostro ritmo sonno-veglia è regolato, tra le altre cose, dalla luce naturale. Con le giornate che si allungano, l’esposizione alla luce serale aumenta, e questo può ritardare la produzione di melatonina – l’ormone che segnala al corpo che è ora di dormire. Il risultato? Si prende sonno più tardi… ma la sveglia suona sempre alla stessa ora.

😖 2. Sintomi e segnali da non ignorare

Non si tratta solo di “fare fatica ad addormentarsi”. L’insonnia primaverile può manifestarsi anche con risvegli notturni frequenti, sonno leggero, difficoltà di concentrazione durante il giorno, irritabilità o un senso generale di affaticamento. Se questi segnali durano più di due settimane, è il caso di intervenire.

🧠 3. Il ruolo di stress e ansia stagionale

Primavera porta stimoli nuovi, ma anche aspettative: rinnovamento, energia, voglia di fare. Per molti, questo si traduce in una forma lieve ma persistente di stress che interferisce con la qualità del sonno. L’ansia anticipatoria – pensieri che iniziano a correre appena ci si sdraia – è uno dei principali ostacoli al riposo profondo.

🌿 4. Strategie pratiche per migliorare il sonno

Non sempre servono farmaci per dormire meglio. Ecco alcune buone pratiche che possono aiutare:

  • Mantenere orari regolari, anche nel weekend
  • Limitare l’uso di dispositivi elettronici nelle ore serali
  • Abbassare la luce almeno un’ora prima di andare a letto
  • Evitare caffè, tè e alcolici dopo il pomeriggio
  • Introdurre una routine serale calmante: lettura, respirazione profonda, musica rilassante

In alcuni casi, l’uso di integratori naturali come melatonina o magnesio può essere utile – ma è sempre meglio consultare il medico, soprattutto se si stanno assumendo altri farmaci.

💬 5. Quando rivolgersi a uno specialista

Se l’insonnia persiste, compromette la vita quotidiana o è associata a sintomi più gravi come attacchi d’ansia o cali d’umore, è importante parlarne con un medico o con uno specialista del sonno. La salute mentale e quella fisica sono profondamente legate al sonno: trascurarlo non è mai una buona idea.

L’insonnia primaverile è più comune di quanto si pensi, ma non va sottovalutata. Conoscere le sue cause e adottare piccoli accorgimenti nella routine quotidiana può fare una grande differenza. Dormire bene è un bisogno primario, non un lusso: trattiamolo come tale.

5 errori comuni che peggiorano l’insonnia (senza che ce ne accorgiamo)

  1. Scrollare il telefono fino a mezzanotte
    La luce blu inibisce la melatonina. E no, nemmeno la modalità “notte” ti salva davvero.
  2. Bere tisane “rilassanti” con ingredienti stimolanti
    Occhio agli infusi con liquirizia o ginseng. Non tutto ciò che è erboristico è anche soporifero.
  3. Andare a letto senza sonno “perché è tardi”
    Il corpo non si convince con l’orologio. Meglio attendere segni reali di sonnolenza, altrimenti si rischia di girarsi nel letto per ore.
  4. Dormire troppo nel weekend
    Sfasare il ritmo circadiano con maratone di sonno la domenica ti farà odiare il lunedì (e anche il martedì, spesso).
  5. Usare la camera da letto per tutto
    Lavorare, mangiare, guardare serie TV nel letto crea associazioni mentali sbagliate. Letto = solo dormire. O quasi.
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