Oltre all’impiego in cucina, l’aglio (Allium sativum L.) viene utilizzato in ambito salutistico nel trattamento di diverse condizioni.

La processazione della droga può avere un effetto sostanziale sul suo contenuto chimico, dal momento che i componenti dell’olio essenziale sono termosensibili e alcuni enzimi sono acido-labili. La migliore misura dell’attività dell’aglio è la sua capacità di produrre allicina, che a sua volta si traduce nella formazione di altri costituenti attivi.

Sul mercato sono disponibili diverse formulazioni di questa pianta che è stata sottoposta a numerose verifiche con studi sia in vitro sia sull’uomo. Le principali indicazioni riguardano le malattie cardiovascolari, l’ipercolesterolemia, l’ipertensione e le infezioni.

Gli studi clinici controllati che ne hanno vagliato gli effetti sull’abbassamento dei livelli di colesterolo hanno dato risultati contrastanti. Tuttavia diverse metanalisi hanno suggerito che le preparazioni a base di aglio contribuiscono a ridurre i fattori di rischio cardiovascolare in virtù dell’attività ipolipemizzante, della riduzione dei marker d’infiammazione e del miglioramento dei livelli glicemici.

Altri studi hanno evidenziato che l’estratto di aglio invecchiato migliora i biomarcatori endoteliali associati al rischio cardiovascolare negli individui obesi.

Il rischio cardiovascolare

Questa recente revisione sistematica ha valutato gli effetti dell’aglio sui fattori di rischio cardiovascolare nonché la sua rilevanza economica.

Dopo una ricerca effettuata sulle banche dati internazionali online MEDLINE-PubMed, COCHRANE, EMBASE e Google Scholar, è stata vagliata la documentazione disponibile.

I risultati degli studi inclusi nella review hanno mostrato che l’utilizzo dell’aglio può ridurre la pressione arteriosa, la circonferenza vita, l’indice di massa corporea, il colesterolo totale e LDL-i trigliceridi e alcuni marcatori infiammatori.

Si è inoltre riscontrato che può migliorare parametri cardiovascolari tra cui il calcio coronarico (un importante fattore di rischio), il microcircolo, il tessuto adiposo epicardico e periaortico e lo spessore medio dell’intima carotidea.

Per questi motivi, concludono gli autori della revisione sistematica, l’aglio rappresenta una risorsa da prendere in considerazione nella prevenzione e nel trattamento dei fattori di rischio cardiovascolare.

Fonte: Imaizumi VM, Laurindo LF, Manzan B, Guiguer EL, Oshiiwa M, Otoboni AMMB, Araujo AC, Tofano RJ, Barbalho SM. Garlic: A systematic review of the effects on cardiovascular diseases. Crit Rev Food Sci Nutr. 2022 Feb 23:1-23.