Potrà piacere o no, ma è anche grazie al suo “profumo” se l’aglio è un alimento così importante. Non solo per l’aroma inconfondibile che dà ai cibi, ma per gli effetti benefici sulla nostra salute: antimicrobico, anticoagulante, antiparassitario, regolatore del colesterolo e della pressione, diuretico, depurativo. Una delle sostanze più importanti presenti nell’aglio è il solfuro di allile, responsabile del tipico odore di zolfo, ma le sue eccezionali proprietà terapeutiche sono il risultato di un perfetto mix di sostanze naturali. Inserire l’aglio, meglio se crudo, nell’alimentazione quotidiana permette di beneficiare di tutte le sue qualità. Chi ha alti livelli di colesterolo, soffre di pressione alta, o di ritenzione idrica, può sfruttare le virtù dell’aglio che oltre ad essere nutriente è una vera e propria medicina.

Da un punto di vista nutrizionale è una miniera di sali minerali, in particolare potassio e fosforo, vitamine, soprattutto vitamina PP, A e C, e ha un contenuto calorico basso (41 cal per 100 g). Ancora più interessanti sono le qualità curative dell’aglio, l’azione più importante è quella antimicrobica e anticoagulante. Contrastando i batteri che si sviluppano con le infezioni evita che questi microbi si spostino dalle zone infette alle placche ateromatose (i restringimenti nelle coronarie). E’ questa, in soggetti predisposti, magari con alti livelli di colesterolo, una delle cause più frequenti dei disturbi cardiocircolatori e anche degli infarti. Non bisogna dimenticare però che solo l’aglio crudo, consumato tutti i giorni, garantisce questi effetti. Cotto, soffritto o bollito perde gran parte delle sue virtù terapeutiche, anche se con la cottura si accentua la sua capacità diuretica e depurativa. Per contrastare il gonfiore alle gambe via libera quindi a zuppe, carni e salse a base di aglio.

L’unico neo dell’aglio è il suo “profumo”. Non si può ignorare il fatto che mangiare aglio crudo rischia di compromettere le nostre relazioni sociali e amorose. Qualche trucco per neutralizzare “l’alito all’aglio” c’è. Ad esempio mettere a bollire in acqua gli spicchi avvolti nella carta stagnola per due minuti mantiene inalterate le proprietà dell’aglio ma fa perdere in gran parte l’odore. Se il danno è stato già fatto non pensate di rimediare col chewingum, l’effetto della masticazione aumenterà l’alitosi. Meglio succhiare un ciuffetto di prezzemolo o masticare due o tre chicchi di caffé.