Fare attività fisica è ormai universalmente riconosciuto come un modo utile e forse necessario per migliorare le nostre condizioni di vita. Un recentissimo studio pubblicato sulla rivista scientifica BMJ, ci da anche la conferma che utilizzare la bicicletta come mezzo di trasporto (primario o anche secondario) può abbassare drasticamente  le probabilità di incappare in una malattia cardiovascolare o in un carcinoma mortale e la percentuale indicata potrebbe far cambiare a molti il proprio stile di vita: le possibilità si ridurrebbero del 45 %.
Ma v’è di più: coloro che utilizzano regolarmente la bici corrono il 41% di rischio in meno di morire prematuramente a causa di qualsiasi altra malattia. La ricerca è stata condotta da ricercatori dell’Institute of Cardiovascular and Medical Sciences della Glasgow University, in Scozia, che hanno preso in considerazione i dati ricavati da ben 300mila individui di mezza età tra uomini e donne, osservando le loro abitudini quotidiane per 5 anni e registrando ogni eventuale causa di morte, cancro, e malattia del cuore. Ed i risultati sono stati a dir poco stupefacenti: per le persone che guidano o che prendono i mezzi pubblici ogni giorno per recarsi sul posto di lavoro, il rischio di incappare in un problema di salute si innalza del 27% rispetto a coloro che al contrario scelgono di camminare, e di oltre il 40% rispetto a chi preferisce andare in bicicletta.

In Italia la percentuale di ciclisti, secondo alcune statistiche, è arrivata addirittura al 9% (in numeri assoluti sono circa 5 milioni di persone). Complice la crisi economica e la ricerca di più salutari stili di vita è, infatti, visibilmente cambiato il rapporto dei cittadini con questo ecologico mezzo di locomozione, basti pensare che secondo il censimento Istat del 2001 i cittadini che sceglievano la bici come mezzo di trasporto urbano erano appena il 2,9% della popolazione adulta.