Un vero e proprio eccesso di consumi: l’Italia è ai primi posti in Europa per consumo di antibiotici, visti praticamente come una panacea e dal 2000 al 2007 i consumi sono cresciuti, in media, del 18% (per alcuni prodotti particolarmente gettonati, l’aumento è arrivato anche al 400%).A dare l’allarme è l’Aifa, l’agenzia italiana del farmaco, che ha dato il via ad una vasta campagna di comunicazione “Antibiotici sì, ma con cautela” con L’Iss, Istituto Superiore di Sanità e con il Ministero del Lavoro. Presentatori del progetto di prevenzione, il direttore generale dell’Aifa Guido Rasi, il presidente dell’Iss Enrico Garaci e il sottosegretario alla Salute Ferruccio Fazio. Il consumo eccessivo di antibiotici, che può causare nell’organismo una resistenza ai farmaci, riguarda soprattutto il Centro Sud. Secondo un sondaggio commissionato dall’Istituto superiore di sanità (Iss) e condotto su 2.200 cittadini, sono tra i farmaci più usati per curare praticamente tutte le malattie: al primo posto le infezioni delle vie respiratorie (60%), quelle del sistema urinario (19%), dell’orecchio (6%) del cavo orale (6%). La bronchite si ‘accaparra’ il 29% delle prescrizioni per antibiotici, seguita da faringite (19%), tonsillite (14,6%), influenza (12,3%). E in ospedale sono state 32 milioni le dosi di antibiotici somministrate nel 2007 a 4 milioni di pazienti. Di fatto, il 44% di chi ha assunto un antibiotico dichiara che non gli è stato neanche prescritto dal medico, bensì acquistato autonomamente (20% dei casi), chiesto direttamente al farmacista (21%) o su consiglio di parenti e amici (2%).Il lancio della campagna avverrà in coincidenza con la Giornata europea della consapevolezza sull’uso degli antibiotici, che si celebra il 18 novembre.