Aleksandr Porfir’evič Borodin (San Pietroburgo, 12novembre 1833 – San Pietroburgo, 27 febbraio 1887) iniziò la SecondaSinfonia nel 1869, quasi parallelamente alle prime scene dell’operaPrincipe Igor, terminandola solo nel 1876. La musica della Seconda Sinfoniacolpisce sin dall’inizio per la sua originalità: attacca immediatamente, senzaintroduzione, il tema principale, basato su “L’appello” all’unisonodegli archi, e la possente risposta di tutta l’orchestra. Nel secondo tema,capolavoro di lirismo borodiniano, s’intersecano la tenerezza e la nobiltà, lagrazia ed il calore umano, sentimenti visti non in chiave personale ma come”voce” di un popolo immerso nel suo vasto paesaggio; lo stesso Lisztsottolineò il carattere impersonale, non intimo della musica, dicendo:”… non ha scritto il secondo tema del primo movimento in manieraamorosa”.Di grande effetto è lo sviluppo del primo movimento, basato inmodo caratteristico su una figurazione ritmica scandita dai timpani, sì dacreare una particolare atmosfera di “masse in movimento”. Tuttaquesta “cavalcata” sfocia nella splendida ripresa, perfettamenteclassica, ma potenziata a tal punto da risultare una conclusione”vittoriosa”. Lo Scherzo che segue è una forma molto usata daBorodin: anche qui predomina la base ritmica sostenuta dalla tessitura deicorni. Nel terzo movimento, Andante, ci troviamo nel bei mezzo diun’antica “Bylina”; gli arpeggi dell’arpa sono sostenuti dagli archii quali appoggiano la calma effusione cantabile del corno, pensata dallo stessoBorodin “… come la voce leggermente tremolante di un vecchionarratore”. Spentasi l’ultima parola del suo racconto epico, giunge l’attaccaed inizia il Finale, anche questo basato su di una efficace e scattante figuraritmica sincopata sovrapposta ad una miriade di incisi giocosi e sintetici.Questo Finale è universalmente considerato come la descrizione di una festapopolare. All’internodel limitato repertorio per arpa e orchestra, il Concerto per arpa di Boieldieu spicca come uno dei brani chemeglio illustrano le possibilità tecniche ed espressive dell’arpa. François-Adrien Boieldieu (Rouen, 15dicembre 1775 – Varennes-Jarcy, 8 ottobre 1834) era soprattutto un operista eapparteneva alla classica tradizione francese dei primi dell’Ottocento. Lecomposizioni sinfoniche occupano un ruolo limitato nel suo catalogo, e forseproprio questo il Concerto è la pagina che ha conservato la maggiorepopolarità. Il primo tempo è una forma-sonata: un’introduzione;un’esposizione dei due temi; uno sviluppo in cui i temi vengonoliberamente elaborati; una ripresa in due temi; una coda, cioèuna conclusione. A incorniciare il tutto c’è una serie di accordi chestabiliscono subito il carattere allegro e brillante della composizione.Il Der Ruinen von Athen (Lerovine di Atene) op. 113 è il lavoro di Beethoven(Bonn, 16 dicembre 1770 – Vienna, 26 marzo 1827) più corto in questo genere. L’occasionenacque dall’inaugurazione del nuovo teatro di Pest il 9 febbraio 1812; Augustvon Kotzebue, prolifico autore drammatico, fu incaricato di scrivere unVorspiel (prologo), König Stephan oder Ungarns erster Wohlthäter (Re Stefanoovvero il primo benefattore dell’Ungheria), e un Nachspiel (epilogo), Der Ruinenvon Athen, per le celebrazioni di questo evento; a Beethoven fu affidata lacomposizione delle musiche di scena, per le quali scrisse rispettivamente un’ouverturee nove pezzi (König Stephan op. 117) e un’ouverture e otto pezzi (Der Ruinenvon Athen op. 113). domenica15 dicembre ore 17.30 lunedì 16 ore 20:30
Auditorium Conciliazione | Orario botteghino: Dal Martedì al Venerdì: Ore 12.00 – 18.00 | Lunedì: Ore 12.00 – 19.30 | Domenica: Ore 15.30 – 16.30 La Domenica e il Lunedì è possibile acquistare gli abbonamenti fino ad un ora prima del concerto. Via della Conciliazione, 4 – 00193 Roma Per Informazioni: Fondazione Arts Academy 06 44252303 | Ticket One 892101 ACQUISTO ON-LINE – www.ticketone.it