La ricerca che dimostra l’efficacia della biotina è più marcata nel momento in cui il paziente/consumatore presenta già alcune problematiche patologiche.

In caso di cause acquisite ed ereditarie di carenza di biotina e patologie, come la sindrome delle unghie fragili o i capelli arruffati, l’integrazione di biotina può essere utile. Diverso il discorso di utilizzo per quanto riguarda individui sani, che potrebbero risentire dell’utilizzo smodato della stessa, non traendone alcun tipo di beneficio.

La biotina è un cofattore necessario per gli enzimi carbossilasi che si attivano una volta uniti tra loro dall’olocarbossilasi sintasi. Questi complessi enzimatici svolgono un ruolo importante in molteplici processi metabolici tra cui la gluconeogenesi, la sintesi degli acidi grassi e il catabolismo degli amminoacidi. La funzione della biotina nella sintesi proteica e, più specificamente, nella produzione di cheratina, spiega il suo contributo alla crescita sana di unghie e capelli. La biotina si trova facilmente in molti alimenti ed è prodotta anche dalla normale flora intestinale.

Gli alimenti che hanno elevate quantità di biotina includono noci, legumi, cereali integrali, riso non lucidato e tuorlo d’uovo. Nella ricerca legata all’articolo sono stati identificati 18 rapporti in letteratura che hanno mostrato un miglioramento della crescita di capelli e unghie con l’integrazione in pazienti con deficit accertato di biotina.

Per i pazienti con deficit enzimatico ereditario si raccomandano dosi maggiori di integrazione di biotina (da 10.000 a 30.000 μg/die). Quelli con la sindrome dell’unghia fragile e altre patologie dei capelli sottostanti, come la sindrome dei capelli non pettinabili, richiedono dosi molto più basse di integrazione di biotina che vanno da 300 a 3.000 μg/giorno.

Patel DP, Swink SM, Castelo-Soccio L. A Review of the Use of Biotin for Hair Loss. Skin Appendage Disord. 2017 Aug;3(3):166-169. doi: 10.1159/000462981. Epub 2017 Apr 27. PMID: 28879195; PMCID: PMC5582478.