Ogni anno, puntuale come la pioggia sulla camicia appena stirata, arriva la sensazione diffusa di spossatezza settembrina.
La chiamiamo “astenia da cambio stagione”. La subiamo. La usiamo come scusa. A volte ci crediamo sul serio.

Ma è davvero colpa del clima? O è una somma di altri fattori mascherata da poeticismo meteorologico?

🧠 Cos’è l’astenia stagionale (e quando è vera)

In medicina, il termine “astenia” indica una sensazione persistente di debolezza fisica e mentale non proporzionata allo sforzo.
Può essere sintomo di disturbi reali (da carenze nutrizionali a patologie sistemiche) o manifestarsi in modo transitorio nei cambi di stagione, specialmente con l’arrivo dell’autunno.

Secondo i medici, i sintomi più comuni:

  • sonnolenza diurna
  • fatica ad alzarsi
  • mancanza di concentrazione
  • irritabilità
  • leggera ansia

Ma attenzione: non è una diagnosi, e nella maggior parte dei casi è una risposta fisiologica temporanea.

🌦️ Settembre: clima ballerino, ormoni confusi

Il passaggio da giornate lunghe e calde a ore di luce ridotte e temperature instabili ha un impatto:

  • Sul ritmo circadiano → la luce influenza la produzione di melatonina e cortisolo, gli ormoni che regolano sonno e vigilanza
  • Sull’umore → la serotonina risente della luce naturale, e settembre ne riduce la disponibilità
  • Sulle abitudini → alimentazione sregolata, ripresa lavorativa intensa, meno movimento

👉 Tutto questo contribuisce a quella stanchezza generalizzata che non è immaginaria, ma nemmeno una condizione medica.

Come affrontare l’astenia stagionale

1. Esporsi alla luce naturale, appena svegli

10–15 minuti al giorno, anche solo camminando. Aiuta a ri-regolare il ritmo biologico.

2. Fare pasti regolari (senza saltare la colazione)

Meglio cibi con carboidrati complessi, magnesio e vitamine del gruppo B (cereali integrali, frutta secca, legumi).

3. Dormire con orari stabili

Il cervello ha bisogno di prevedibilità. No a binge watching infinito. Sì a routine serali calme.

4. Attività fisica leggera e costante

Camminata, stretching, yoga. Il corpo va “riacceso” con gentilezza, non costretto in palestra come punizione.

5. Bere abbastanza (no, il caffè non conta)

La disidratazione è un sabotatore silenzioso di energia. Anche con meno caldo, servono liquidi veri.

🧘 E la mente? Anche lei si regola

Settembre è un mese di transizione mentale: ambizioni, progetti, ritorni, bilanci.
La stanchezza può essere anche una forma di resistenza emotiva al cambiamento.
E va ascoltata, non solo gestita.

🌙 Conclusione: la stanchezza è reale, ma non definitiva

Quello che chiamiamo “malessere da cambio stagione” non è un’invenzione.
Ma spesso, dietro a quella stanchezza, c’è solo il nostro corpo che ci chiede tempo.
Tempo per abituarsi alla luce che cambia, al ritmo che accelera, a una stagione che non è ancora iniziata davvero.

La cura migliore?
Ascoltarsi.
E concedersi lentezza, prima che la stanchezza diventi stile di vita.