L’autunno non si scrolla di dosso.
Ti si appiccica addosso come un maglione caldo e un po’ stropicciato.
E quando tutto rallenta — luce, giorni, umore — camminare diventa un modo per stare, non solo per andare.

La camminata consapevole tra le foglie è un piccolo rito stagionale.
Non serve arrivare da nessuna parte, né bruciare calorie: si cammina per esserci.
Ecco come farlo, con grazia e un minimo di intenzione.

🍂 1. Scegli il posto giusto, non perfetto
No, non serve una foresta canadese né un sentiero Instagrammabile.
Va bene anche il parco sotto casa o un viale con alberi generosi.
Basta che ci siano foglie a terra, luce naturale e pochi stimoli invadenti.

👣 2. Cammina più piano di quanto il tuo cervello vorrebbe
Il ritmo naturale della camminata è più lento di quello dei pensieri.
Prova a rallentare, come se fossi appena uscito da un romanzo russo e non devi andare da nessuna parte.

👁️ 3. Guarda davvero le foglie
Colori, venature, forme.
Prendine una. Tocca. Piega. Annusa.
Non stai facendo botanica.
Stai ricordando a te stesso che anche ciò che cade ha valore.

🧘 4. Sincronizza il passo con il respiro (senza iperventilare)
Prova a inspirare per 3 passi e espirare per 4.
Sembra una sciocchezza? Lo è. Ma il corpo si calma quando il respiro prende il timone.
È biologia, non magia.

🔕 5. Niente musica, niente podcast, niente voci esterne
Porta solo il suono delle foglie sotto i piedi, del vento tra i rami, di un cane in lontananza.
Per mezz’ora, non devi sapere niente di nuovo. Solo ricordare che esisti.

🕯️ 6. Fine camminata = piccolo gesto di chiusura
Quando torni a casa, metti via la foglia raccolta.
Accendi una candela. Scrivi tre parole su un quaderno.
Qualcosa che dica: ho camminato, ho vissuto, ora riparto.