Dove comincia la finta realtà del teatro e dove l’attrice abbandona la sua realtà per identificarsi nel personaggio?
Aspetta il suo uomo, un marinaio in giro per il mondo, che forse a Mombasa ha perso la via del ritorno, e nell’attesa va in cerca dei ricordi della loro storia. La passione, l’infatuazione, il rimpianto dolente di giorni pieni di allegria e d’amore misti all’attesa di un ritorno. Che non possa essere un piatto di cipolle l’esca che lo riconduca da lei? O quelle cipolle hanno un significato che trascende la semplice pietanza e assumono un senso escatologico?
La pienezza dei sentimenti trova una soluzione teatrale inaspettata. Un colpo di teatro.
Ma il trionfo dell’interprete subito dopo e’ messo in discussione dall’arrivo di un personaggio che smonta la scatola teatrale e apre il dilemma sulla realtà della donna che ogni sera ripete le stesse battute. Il confine tra il vero e il falso e’ una linea dai contorni sfumati fino a che la forza della finzione riprende prepotente il sopravvento in un finale che riporta la vicenda del marinaio delle cipolle nella sua dimensione teatrale. Roma Teatro Millelire 8 aprile ore 21unica data