Scoperte le origini genetiche della dislessia grazie a uno studio dell’Università di Oxford guidato dalla ricercatrice italiana  Silvia Paracchini. Si tratta del gene KIAA0319 che presente in una persona su sette, sarebbe legato al disturbo, senza ripercussioni sul quoziente di intelligenza.In passato il gene era stato associato alla difficoltà di lettura ma l’approfondimento attuale su un campione di 6mila bambini  tra i 7 e i 9 anni ha portato a maggiori informazioni sull’origine della malattia. Lo studio, pubblicato sull’American Journal of Psychiatry, chiarisce tuttavia che la dislessia potrebbe essere causata da ulteriori fattori.Interessante la definizione più recente, approvata dall’International Dyslexia Association :”La dislessia è una disabilità dell’apprendimento di origine neurobiologica. Essa è caratterizzata dalla difficoltà a effettuare una lettura accurata e/o fluente e da scarse abilità nella scrittura (ortografia). Queste difficoltà derivano tipicamente da un deficit nella componente fonologica del linguaggio, che è spesso inatteso in rapporto alle altre abilità cognitive e alla garanzia di una adeguata istruzione scolastica. Conseguenze secondarie possono includere i problemi di comprensione nella lettura e una ridotta pratica nella lettura che può impedire una crescita del vocabolario e della conoscenza generale”.