Doppio legame, edito da Neri Pozza (2007), è uno dei migliori romanzi scritti da Chris Bohjanlian. Tutto ruota intorno alla vita di Laurel, una donna che ha vissuto la sua infanzia a Long Island, un mondo fatto di lussuose abitazioni con giardini perfettamente curati, concessionarie di auto lussuose e cliniche specializzate in cure dimagranti. Da bambina ha imparato ad andare in barca a vela, a nuotare, a giocare a tennis nel circolo sportivo di Long Island Sound, la villa in pietra che era stata un tempo la casa di Jay Gatsby e alle cui pareti sono ancora appese polverose fotografie in bianco e nero delle sue feste degli anni Venti, che ritraggono persone impeccabilmente vestite e irrimediabilmente ubriache.  Laurel ha sempre saputo che la villa più a nord nella parte opposta dell’insenatura, il solenne edificio in stile coloniale georgiano che si erge nel punto in cui la corrente fa capovolgere le canoe, era appartenuto a Tom Buchanan e a Daisy, l’incantevole ragazza di Louisville per cui Gatsby spasimava.  Per Laurel, però, il mondo incantato di Long Island è solo un lontano ricordo; ora lavora come assistente sociale nel ricovero per i senzatetto di Burlington e mai avrebbe pensato di dover ricordare la sua infanzia proprio mentre lavorava in quell’austera casa di accoglienza.  Il vecchio Bobbie Crocker, un homeless bonario e infermo di mente con cui ha stabilito un rapporto speciale, è morto mentre saliva le scale che conducevano all’appartamento dove dormiva. Nell’armadio della sua stanza è stata scoperta una scatola piena di vecchie foto. Erano accatastate alla rinfusa, come bollette del telefono già pagate.
I volti, però, erano facilmente riconoscibili: Chuck Berry, Robert Frost, Eartha Kitt e poi il circolo sportivo dell’infanzia di Laurel, la casa di Gatsby, e il contrabbandiere di alcolici in persona, ritratto vicino alla sua spider di un giallo abbagliante. Una foto la colpisce particolarmente l’immagine di Pamela Buchanan Marshfield da bambina, in piedi accanto a un ragazzino di un paio d’anni più grande, a fianco di un coupé marrone.
Quello che, tuttavia, Laurel ignora è che presto, in virtù di quella scatola di vecchie e sgualcite fotografie, si ritroverà a vivere da sola, costretta a tagliare i ponti con il fidanzato e gli amici, inseguita, sconvolta, spaventata.