Più blu del Viagra. Ma più richiesta al mercato nero. C’è una nuova “pillola magica” spacciata al buffet dell’aperi-cena, tra un tagliere di salumi e una caipiroska: il Truvada, farmaco antiretrovirale che viene sciolto nell’energy drink. Prescritto come profilassi anti-Aids a persone che hanno rapporti con soggetti sieropositivi, viene invece aggiunto al chupito dal popolo della movida per dare una svolta hot alla serata. Su Io donna, in edicola sabato 16 novembre, e su iodonna.it, inchiesta sulla moda dell’happy hour “protetto”. Pericolosissima. Perché, come si rivela nell’inchiesta, in molti ragazzi ha preso piede la (falsa) convinzione che basti sciogliere una pastiglietta nel cocktail per uscire indenni da un sex party al buio, avendo rapporti non protetti ma in qualche modo al riparo dall’Hiv. Truvada da party e diffusione delle smart drugs – 280 le nuove sostanze psicoattive identificate negli ultimi 3 anni – «abbassano tantissimo nei ragazzi la soglia di attenzione e la percezione del rischio Aids» denuncia Silvia Nozza, virologa del San Raffaele di Milano. Le conseguenze? Potrebbero essere disastrose: «In ospedale ci aspettiamo di vedere malati sempre più giovani».