Conosciamo tutto il popolare detto che bisognerebbe fare una colazione da re, un pranzo da principe e una cena da povero. In modo da assecondare sia le naturali esigenze dell’organismo, che è più attivo durante il giorno, sia per mantenere un peso corretto. Tuttavia, quando si sta a dieta – e le calorie sono grosso modo controllate – questo consiglio sembra perdere notevolmente d’efficacia. O almeno cosi sostengono gli autori di una ricerca britannica appena pubblicata su Cell Metabolism, secondo i quali consumare il pasto più abbondante all’inizio o alla fine della giornata non influirebbe più di tanto sul modo in cui il nostro corpo metabolizza le calorie. Anche se una differenza, come vedremo, c’è.

Che succede se colazione e cena si invertono?

I ricercatori per il loro lavoro hanno reclutato 16 uomini e 14 donne, tutti sovrappeso od obesi ma senza problemi di salute. Poi a ogni partecipante è stata assegnata in modo casuale una dieta con il pasto principale al mattino oppure, viceversa, con la colazione light e la cena abbondante. Il tutto per un periodo di quattro settimane. Va anche detto che le due diete fornivano la stessa quantità di calorie e la ripartizione energetica tra colazione pranzo e cena era: per la dieta della colazione 45% – 35% – 20% mentre per la dieta della cena era 20% -35% – 45%. In pratica era solo il pranzo a restare uguale mentre colazione e cena si invertivano. Dopo un periodo di pausa di una settimana, durante il quale le calorie erano comunque controllate, ogni partecipante è passato alla dieta opposta per altre quattro settimane. Ovviamente durante tutta la sperimentazione i ricercatori hanno misurato anche il dispendio energetico dei partecipanti.

Stesso effetto dimagrante

Alla fine del test gli studiosi hanno scoperto che il dispendio energetico e la perdita di peso totale erano risultati uguali tra le diete mattutine e le serali. E che i partecipanti avevano perso in media poco più di 3 kg per ogni periodo di quattro settimane.

Ma gli studiosi si sono interrogati anche se si fossero verificate tra le due diete delle differenze sul controllo dell’appetito, della glicemia e della composizione corporea. “I partecipanti hanno riferito che il loro appetito erano meglio controllato nei giorni in cui facevano una colazione più abbondante e che si sentivano sazi per tutto il resto della giornata”, ha affermato l’autrice senior dello studio Alexandra Johnstone dell’Università di Aberdeen in Scozia. Riguardo agli altri parametri metabolici, come il controllo glicemico, tutti gli effetti significativi riscontrati erano attribuibili al dimagrimento e non al momento di consumo dei pasti. Secondo gli autori è possibile che il beneficio della perdita di peso abbia superato le differenze derivanti dalla distribuzione delle calorie o anche che le cene non fossero abbondanti o abbastanza tardive da causare gli impatti negativi su peso e metabolismo osservati già in studi precedenti.

Una dieta su misura: meglio mattutina o serale?

Insomma, quando si segue una dieta ipocalorica non succederebbe un granché se si preferisce mangiare un filo di più a cena piuttosto che a colazione. Tuttavia non va affatto trascurato il fatto che consumare una colazione soddisfacente metta in moto i meccanismi che coinvolgono la sazietà per molte ore, come è gia noto. Avere queste due informazioni, in effetti, può facilitare la vita in chi sta cercando di dimagrire: se è sempre affamato sarà più sensato che scelga la dieta mattutina mentre se è un tipo notturno, il modello serale risulterà più a sua misura.