Gioele Dix, Nicola Fano e Sergio Fantoni hanno pensato e scritto uno spettacolo che racconta le peripezie tragicomiche di un autore-attore (Gioele Dix) al quale è stato commissionato l’allestimento di un testo celebrativo su Garibaldi.  Studiando a fondo la straordinaria biografia pubblica e privata dell’Eroe dei Due Mondi, scopre una figura complessa, che sfugge a ogni definizione e retorica. Si sente respinto e attratto da quel temperamento ondeggiante fra epici slanci e clamorosi ritiri. Un personaggio perfettamente funzionale all’immagine contradditoria che gli italiani hanno di se stessi.   Il protagonista, sempre più critico e sempre più tifoso, non sa più che pesci prendere: se dire o pensare “Obbedisco” oppure “O Roma o morte”. E si chiede: «L’Italia è un soliloquio di Garibaldi? O piuttosto sono gli italiani ad avere tradito la promessa di un sogno possibile?». Al titolo che aveva in mente non sarebbe meglio aggiungere un punto interrogativo: “E’ tutta colpa di Garbaldi?”. Uno spettacolo documentato, dinamico, divertente, polemico, senza peli sulla lingua. Alla ricerca delle radici e delle ragioni del nostro carattere di cittadini incompiuti. Accanto a Gioele Dix, nei panni di narratore appassionato e sempre più perplesso, due complici sulla scena: una giovane effervescente assistente sudamericana neo-garibaldina e un geniale contrabbassista-uomo orchestra in tassativa camicia rossa.