Le note della Sinfonia n. 41 di Mozart si diffondono nella sala gremita dell’Auditorium Conciliazione. Sul podio il Maestro Francesco la Vecchia è una promessa di emozioni intense perchè la composizione del genio austriaco anticipa il prossimo periodo romantico, quello che avrà inizio con Beethoven. C’è un’altro particolare che caratterizza questa Sinfonia, chiamata Jupiter: non è stata commissionata, esprime dunque una maggiore autonomia artistica. Dalla cadenza decisa del primo tempo si passa alla serenità del secondo, al tema melodioso del terzo, per arrivare al capolavoro contrappuntistico dell’ultimo movimento in cui vengono utilizzati cinque temi.Nella seconda parte del concerto la Settima Sinfonia di Bruckner ha profondamente coinvolto il pubblico con affascinanti cambi dinamici che rendono la composizione imprevedibile: da un pianissimo si passa ad un’esplosione orchestrale, da un tema parossistico alla quiete assoluta. Eseguita a Lipsia il 30 dicembre 1884, la Settima regalò la celebrità al suo creatore. La stampa germanica giudicò Bruckner una forza della natura, accostandolo a Berlioz, a Liszt e a Wagner. Nel panorama musicale ottocentesco il compositore austriaco si pone, infatti, come il “Continuatore di Wagner in campo sinfonico”, anche se nel suo “sinfonismo” i tratti “Wagneriani” convivono insieme ad altre componenti. Alcuni suoi brani sinfonici fanno pensare un po’ a Beethoven per il “Titanismo” delle sue forme, e in parte a Schubert, per un particolare “Intimismo Romantico”.Perfetta la scelta della Settima per la domenica delle Palme. Nelle composizioni di Bruckner aleggia, infatti, una sorta di spiritualità, una presenza divina. Il suo cammino musicale è stato paragonato al “viaggio” inteso come il cammino del pellegrino alla ricerca della redenzione. E la Settima esprime l’iter tormentato e sofferto che alla fine, in un tripudio di suoni, conquista la Luce!