Esce in Italia l’atteso Factory Girl del regista George Hickenlooper  (conosciuto per aver diretto il documentario sulla genesi del film Apocalypse Now). Il film racconta (per la prima volta sullo schermo) l’ascesa e il declino di Edie Sedgwick. Morta nel 1971 all’età di 28 anni per un mix di barbiturici e alcol, Edie venne eretta da Andy Warhol ad eroina della contro-cultura. La sua immagine divenne il simbolo della donna americana moderna per eccellenza: energica, ribelle e tuttavia profondamente vulnerabile. Il suo stile comprendeva: calzamaglie nere, tacchi alti, tubini attillati, top aderenti, capelli corti e biondi, occhi pesantemente truccati con ombretto nero. Il suo look cancellava il tradizionalismo della moda degli anni ‘50 e mostrava uno stile molto più sexy e libero. Per assicurarsi che Factory Girl riuscisse a catturare l’essenza di Andy e Edie, i filmaker hanno fuso realtà e immaginazione inserendo riproduzioni di nastri di archivio, fotografie, interviste trascritte, e scene originali dai film di Warhol. Arduo compito è stato la scelta degli attori che avrebbero interpretato i due protagonisti. Sienna Miller è Edie. La giovane attrice, oltre a  possedere un’evidente somiglianza fisica, è stata in grado di cogliere i moti passionali e le contraddizioni della musa ispiratrice di Warhol, interpretato da un irriconoscibile Guy Pearce (l’uomo privo di memoria nell’acclamato Memento). Il film ripercorre le tappe degli ultimi nove anni di vita della Sedgwick. In seguito all’incontro nel 1962 con l’antieroe per eccellenza Andy Warhol, la vita di Edie cambia. Posta al centro di un universo artistico rivoluzionario, all’apice del successo si innamora di una rock star (Bob Dylan, ma lui smentisce ed infatti nel film non è menzionato). Edie si ritroverà ad un bivio: restare nel mondo della Factory o seguire l’uomo che ama? Ma verrà respinta da entrambi e lasciata alla deriva. Nelle ultime intense scene di Factory Girl, in cui Warhol viene intervistato nel 1971 (si tratta di interviste originali), assistiamo al modo in cui egli reagisce con freddezza e distacco alla notizia della morte di Edie.    Nel film Hickenlooper ha utilizzato un mix di procedimenti e una tipologia di montaggio che rendono omaggio a Warhol stesso oltre che al cinema vérité. Il film è girato alla maniera dei documentari, con allusioni al lavoro di Warhol ma anche ai filmakers degli anni ‘60 come Godard, Truffaut e i fratelli Maysles. Factory Girl  uscirà nelle sale il 23 novembre e tutti gli spettatori conservando il biglietto del cinema avranno diritto ad un ingresso ridotto per la mostra POP ART! 1956-1968, la più grande mostra mai realizzata in Italia dedicata alla Pop Art mondiale in corso alle Scuderie del Quirinale – Roma.