I risultati di uno studio multidisciplinare condotto su 576 pazienti ricoverati presso l’EOC (Ente Ospedaliero Cantonale) durante la prima ondata, dal 1° marzo al 1° maggio, in collaborazione con l’USI e l’Università Vita-Salute San Raffaele, hanno svelato che un farmaco comune, utilizzato per curare l’ipertensione, è efficace nel ridurre la mortalità di pazienti colpiti da Covid-19 e affetti da gravi patologie. Lo studio si basa sulle analisi statistiche dei dati dei pazienti, con un’età media di 72 anni.

I ricercatori hanno evidenziato diversi profili di rischio per valutare l’effetto dei farmaci, analizzare le dipendenze tra i diversi fattori di rischio e l’impatto dei trattamenti sulla sopravvivenza. I risultati mostrano che questi farmaci riducono di oltre il 60% il rischio di mortalità nei malati di Covid-19 a rischio, perché affetti da patologie renali e cardiovascolari o in età avanzata. Questo studio ci insegna tre importanti lezioni – ha sottolineato Paolo Ferrari, responsabile medico dell’EOC e professore della Facoltà di scienze biomediche dell’USI -. Primo, che un farmaco noto e sicuro, usato comunemente e prescritto di routine dai medici di base per la cura dei pazienti ipertesi, risulta ridurre la mortalità tra le persone colpite dal COVID-19, quando sono in trattamento con questi farmaci. Secondo, che solo con metodi biostatistici sofisticati si possono “smascherare” informazioni che con un approccio convenzionale passerebbero inosservate. Lo studio è stato pubblicato dalla rivisita scientifica PNAS – Proceedings of the National Academy of Sciences.